Viaggi, e poi arredi per la casa. Sono queste le voci per cui gli italiani sarebbero disposti a spendere più volentieri i soldi. Tutto quello che veste e abbellisce il rifugio domestico rappresenta un settore con ragionevoli probabilità di crescita: oggi il comparto di biancheria per la casa fattura circa 925 milioni di euro ed è la parte più consistente tra i prodotti di alta gamma. Ma, nonostante questi segnali incoraggianti, le rilevazioni congiunturali del gruppo Biancheria casa dell'Associazione tessile italiana sono orientate al ribasso: nel 2002 i fatturati del comparto hanno registrato infatti un calo pari al 3%.
A soffrire la crisi è stato anche l'export relativo al settore della tavola, del bagno e della cucina, che nei primi quattro mesi dell'anno è sceso del 6%. Su questo e altro si rifletterà a Firenze durante la tre giorni di Pitti immagine casa, rassegna dedicata alle collezioni di homewear, oggettistica, complementi d'arredo e fragranze. La 26a edizione della fiera, che quest'anno per la prima volta si svolgerà alla stazione Leopolda, aprirà questa mattina con le collezioni di moda per la casa per il 2003 presentate da 140 marchi (in rappresentanza di 93 ragioni sociali), dei quali 51 stranieri, provenienti per lo più dalla Francia (24), dalla Gran Bretagna (12) e dagli Stati Uniti (6), con qualche presenza da paesi come Australia, Germania, India e Portogallo.
Per rispondere più puntualmente alle esigenze del settore, la raffinata vetrina fiorentina di stili per l'habitat non avrà più cadenza annuale ma si proporrà in un doppio appuntamento: l'edizione di settembre prevedrà infatti di volta in volta un evento caratterizzato da un filo conduttore tematico, mentre quella di marzo (la prossima del 2003 sarà dal 15 al 17 e si terrà alla Fortezza da Basso) porterà in scena le proposte dell'autunno-inverno affiancate da eventi speciali di cultura e comunicazione legati alla specificità delle aziende.