Un viaggio bohémien. È questa l’espressione utilizzata da Vasiliy Piacenza, Brand Manager Director di Piacenza 1733 per introdurre la collezione fall/winter 2024-25, presentata a Pitti Uomo 105. Una collezione che, come spiegato dallo stesso manager ai microfoni di PambiancoTv, strizza l’occhio al mondo femminile, per il quale si prevede un debutto nelle prossime stagioni.
La nuova collezione del brand, impiegando filati nobili e tessuti double face, propone capi senza tempo, caldi, confortevoli ed effortlessly chic che diventano essenziali nel guardaroba dei globe-trotter moderni. Tradizione e qualità, raffinatezza ed eleganza disinvolta sono caratteristiche della maglieria in lana merino extrafine o in misto cashmere, in lana e seta, cashmere e cotone, o ancora in Cashmere Alashan e in lana merino australiana. Anche per l’A/I, Piacenza 1733 propone nuance legate alla terra che, contrapponendo la forza delle tonalità più scure, sbiadite e naturali all’intensità degli accenti luminosi, si sviluppa in tre distinte gamme di colori. “Il colore è sicuramente uno dei punti di forza di questa collezione – ha spiegato Vasiliy Piacenza – insieme, come sempre, all’elevata qualità dei materiali. Il mercato ci chiede di declinare le nostre proposte anche al femminile, progetto che potremmo realizzare fra due o tre stagioni”.
Il Gruppo Piacenza 1733 ha archiviato un 2023 in forte crescita, complice la progressione di tutte le realtà che ne fanno parte, superando le sue stesse stime: il fatturato 2023 dovrebbe collocarsi tra i 115 e i 120 milioni di euro (dai 90 milioni del 2022, ndr). “È stato un anno record – ha aggiunto Piacenza -. All’orizzonte c’è un 2024 più complicato, ma siamo fiduciosi che, come già accaduto in passato, le dinamiche di mercato vadano poi a migliorare”.
Lo scorso novembre, l’azienda tessile biellese ha annunciato l’acquisizione del 100% di Filatura Cardata Lanefil, realtà radicata anch’essa nel distretto di Biella e specializzata nella filatura cardata di fibre nobili, nonché già fornitore di lungo corso del gruppo. L’operazione è arrivata a un anno di distanza da quella di Lanificio F.lli Cerruti, altra manifattura del territorio, e di quella di Arte Tessile, player artigiano di Busto Arsizio, specializzata in disegni per tessuti jacquard e raschel, oltre che a tre anni da quella di Lanificio Piemontese. E l’azienda potrebbe non fermarsi qui: “Non escludiamo nuove operazioni di filiera in chiave di verticalizzazione. Vedremo cosa ci riserverà il 2024, saremo attenti a cogliere eventuali opportunità”, ha concluso Vasiliy Piacenza.