Nuovi accordi per rafforzarsi nella pelletteria, negli orologi e nei gioielli, inversione di rotta per il brand aziendale Exté e un ambizioso sogno nel cassetto: un negozio multibrand dove riunire sotto un unico tetto tutti i marchi della galassia It holding. Sono questi alcuni dei progetti per il 2002 illustrati da Tonino Perna, presidente e amministratore delegato del gruppo molisano che chiuderà l'esercizio in corso con un giro d'affari consolidato superiore ai 500 milioni di euro.
D. Un anno fa Gtp holding, la controllante di It holding, rilevava la Gianfranco Ferré dopo un anno e mezzo di trattative. A che punto siete del turnaround del marchio?
R. I primi effetti saranno visibili a partire dal secondo semestre del prossimo anno quando cominceremo ad aprire nuove boutique e lanciare nuove campagne. Con Ferré abbiamo una perfetta condivisione di obiettivi e strategie, cosa non sempre facile quando bisogna coniugare creatività e industria. Attualmente il marchio fattura direttamente circa 90 miliardi di lire, mentre nel mondo si vendono prodotti Ferré per 500 miliardi di lire, gran parte dei quali però vanno ai licenziatari. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a fine '03 con un fatturato diretto Ferré di 500 miliardi.
D. Però Romeo Gigli e Husky li avete dati in licenza…
R. Per alcuni business di nicchia si è ritenuto che il loro affidamento a partner selezionati sia più funzionale al conseguimento degli obiettivi di crescita che non la gestione diretta degli stessi da parte del gruppo, che attualmente è impegnato in una molteplicità di progetti prioritari.
D.Quali sono i settori su cui punterete maggiormente in futuro?
R. In futuro punteremo a potenziare gli accessori. Tanto che a giorni firmeremo un accordo di partnership con un'azienda specializzata nella produzione di pelletteria e accessori. L'intesa prevede che It holding detenga la quota di controllo. Lo stesso discorso vale anche per i gioielli e gli orologi, settori nei quali It holding costituirà a breve altre due partnership in cui manterrà la quota di controllo.
D. Uno dei progetti prioritari è Malo, brand acquisita nel '99 e oggi guidata da Pierluigi Mancinelli che volete trasformare in una sorta di Hermès italiano…
R. Malo quest'anno dovrebbe chiudere con un fatturato compreso tra i 130 e i 140 miliardi di lire. Il marchio rappresenta il vero lusso, grazie al buon lavoro di tutto il team creativo e all'intervento di Neil Barrett ed è uno di quelli con il prezzo medio più elevato.
sintesi dell'articolo di Gian Marco Ansaloni a cura di Pambianconews