In pole position Bolaffi nonostante il calo del fatturato, trend che ha contraddistinto anche Pandolfini e Il Ponte. Supera il 27% l’incremento di Sotheby’s Italia per l’eccezionale vendita di un capolavoro di Morandi.
In Italia il segmento delle aste di arte e dei beni da collezione ha confermato nel 2022, per il secondo anno consecutivo, il trend di crescita dei volumi dell’aggiudicato con incrementi anche a doppia cifra. In che misura il positivo andamento del turnover degli incanti e delle private sale si è riflesso in una crescita dei ricavi 2022? Tutto dipende dal livello delle commissioni, ovvero quelle percentuali applicate ai prezzi di aggiudicazione o sulle vendite private che variano da una casa d’aste all’altra, sono inversamente proporzionali al valore dell’opera e rappresentano il profitto per l’attività di intermediazione svolta. A trainare lo scorso anno il segmento degli operatori nazionali è stata l’arte Moderna, quella del Novecento e i beni di lusso. Tra i top lot le opere di grandi maestri come Morandi, Magritte, oltre a gioielli e orologi di maison come Bulgari, Boucheron e Rolex.
LA CLASSIFICA
Al primo posto della classifica per fatturato 2022 troviamo la casa d’aste torinese Bolaffi, specializzata in filatelia e numismatica, che ha archiviato il 2022 con un fatturato consolidato in leggero calo (- 5% a 12,7 milioni di euro) a fronte di un venduto in asta pari a 36,9 milioni di euro (36 milioni nel 2021) ammontare che comprende anche le controllate straniere che hanno realizzato volumi pari a 7,9 milioni di euro. Cinquantasei le aste, in sala e online, con la Numismatica che si è aggiudicata il titolo di dipartimento trainante, con incanti per 7,9 milioni di euro, e tra i top lot 20 lire in oro del 1928, venduta a 274.500 euro. Per il dipartimento arte, degna di nota è stata la vendita di un raro dipinto di Alberto Savinio, L’attesa di Enea, 1929, appartenuto sin dagli anni ’80 dalla stessa collezione privata, passato di mano per 370 mila euro. Infine anche una coppia di bracciali in rubini birmani e diamanti, Cartier (1920 ca) a 259.750 euro.
Le sei aste, due dal vivo e quattro online, tenutesi nel corso del 2022 a Milano da Sotheby’s Italia hanno contribuito a generare un balzo del 27% a 12 milioni di euro dei ricavi proseguendo nel trend di crescita evidenziato negli ultimi tre anni e posizionando la casa d’asta al secondo posto. Nel corso dell’anno l’82% dei lotti offerti ha trovato un nuovo proprietario e quasi due terzi di quelli venduti hanno superato le stime massime. Nel complesso il volume d’affari della srl italiana ha raggiunto 38,6 milioni di euro, il totale più alto degli ultimi dieci anni, di cui 14,3 milioni di euro realizzati nell’asta di contemporaneo. Tra i momenti salienti del 2022 l’eccezionale cifra realizzata da Natura Morta di Giorgio Morandi eseguita nel 1959 venduta per 3,4 milioni di euro triplicando la stima massima e diventando l’opera d’arte di maggior valore mai venduta all’asta in Italia.
Cambi Casa d’Aste con 114 aste, di cui 58 a tempo, ha realizzato incanti per 42,24 milioni di euro, il valore più alto di sempre, che ha portato ad una crescita a doppia cifra dei ricavi pari 9,43 milioni di euro (+ 11% circa). In asta sono stati offerti 27.601 lotti, di cui 16.160 (il 58,5%) hanno trovato un acquirente. Arte Antica, Design e Arti decorative del ‘900 sono stati i dipartimenti con il maggior numero di vendite, rispettivamente 21% e 20%, seguito dal dipartimento Luxury (19%).
Tra i risultati più significativi l’asta White Glove di Numismatica con un totale di 3,46 milioni di euro, un exploit per il mercato italiano. È continuato l’appeal per i beni di lusso con il dipartimento Orologi da polso e da tasca che ha duplicato il volume d’affari e quello di Gioielli e Preziosi cresciuto del 43% con un bracciale Boucheron venduto a 496mila euro, top lot dell’anno. Battuta d’arresto per il fatturato di Pandolfini in calo del 16% a 8,5 milioni di euro. La casa d’aste fiorentina ha dovuto fare i conti con minori volumi di aggiudicato passati a 39,12 milioni di euro da 46,5 milioni di euro del 2021. Nel corso dell’anno è stato positivo il contributo dei dipartimenti Gioielli e Orologi, Dipinti Antichi e XIX secolo mentre sostanzialmente stabile la performance del dipartimento Vini & Spirits mentre in leggera flessione l’Arte Moderna e Contemporanea, l’Arte Orientale e la Numismatica.
Un numero invariato di aste rispetto al 2021 (42 di cui 13 con pubblico in sala e 29 online in streaming), per Il Ponte che ha archiviato la gestione 2022 con ricavi per circa 8,42 milioni di euro in calo dell’11% rispetto al 2021 a fronte di un volume un volume pari a 26,7 milioni euro (tra aste e trattative private) rispetto ai 30,2 milioni di euro dell’anno precedente.
LE OPERAZIONI STRAORDINARIE
Il 2022 è stato un anno vivace sul fronte delle operazioni straordinarie e, tra queste, Finarte che ha chiuso i conti con ricavi in crescita del 12% a 4,97 milioni di euro, ha effettuato l’acquisizione di Czerny’s, una delle più importanti realtà in Europa, che ha portato in dote a Finarte un segmento di mercato ben preciso: armi bianche o da fuoco, armature, elmi, documenti e militaria. Una nicchia in cui la casa si contraddistingue come realtà di riferimento per un nutrito pubblico italiano e internazionale e in grado di espandere il bacino di clienti e a cui ora potrà attingere anche Finarte. Altra operazione quella che ha visto Art-Rite Auction House entrare a far parte del Gruppo Banca Sistema tramite la controllata Kruso Kapital diventando di fatto la prima casa d’aste a far parte di un gruppo bancario.
Infine sono proseguite le collaborazioni e tra queste quelle di Cambi con Crippa Numismatica e con FontanaArte e Saporiti Italia per il design, segmento a più alto aggiudicato per la casa d’asta genovese, pari al 20% del suo fatturato.