La Paris Fashion Week alza l’asticella della sostenibilità, un argomento diventato ormai d’obbligo per il mondo della moda, tanto più con l’avvento della pandemia globale che ha indotto un ripensamento profondo nelle abitudini anche di questo settore. A partire dai défilé della stagione primavera-estate 2022, in programma dal 27 settembre al 5 ottobre, saranno lanciati due nuovi strumenti per la misurazione dell’impatto ambientale, sociale ed economico della settimana della moda di Parigi.
Il progetto è nato nel 2019, è stato sviluppato nel 2020 e testato all’inizio di quest’anno. Dietro al progetto, finanziato dal Comitato per lo sviluppo e la promozione dell’abbigliamento francese (Defi), che promuove la moda francese all’estero e aiuta a sostenere i designer emergenti, c’è la collaborazione con PwC. Per la creazione dei tool sono stai coinvolti, attraverso workshop e interviste, 37 stakeholder della Paris fashion week, tra cui la società di produzione di sfilate di moda Bureau Betak e le maison di moda tra cui Chanel, Hermès, Kering oltre ad agenzie di modelle e locali.
Lo strumento prende in considerazione tutti i parametri ambientali, sociali ed economici. Sono stati presi in considerazione 11 elementi tra cui viaggio e alloggio, materiale scenografico e rifiuti, comunicazione e digitale, acqua ed energia e diversità e 120 indicatori chiave di prestazione per i brand. Anche la componente digitale degli spettacoli viene misurata convertendo i video in streaming in chilowattora, che vengono poi riconvertiti in emissioni di anidride carbonica. Le aziende coinvolte possono mantenere riservati i loro risultati oppure contribuire con i loro punteggi a misurare l’impatto dell’intera settimana della moda, senza rivelare i dettagli della loro performance.
Il progetto di Parigi rappresenta un nuovo tassello nel capitolo della sostenibilità che è ormai diventato un argomento chiave per le settimane della moda, in particolare quelle europee. Basta ricordare Copenhagen Fashion Week, da tempo attiva nell’ambito green, che ha introdotto un test pilota nel gennaio 2021 di un sistema in cui le case dovranno soddisfare 18 standard minimi e ottenere i punti necessari per partecipare all’evento, o la fashion week milanese, impegnata da anni con i protocolli in ambito sostenibile.