L'industria tessile francese lancia un allarme per la prossima abolizione delle quote sull'import di tessile annunciata della Wto e che partirà dal prossimo 1° gennaio. “Se non prenderemo provvedimenti nei prossimi dieci anni l'occupazione nel settore tessile scenderà dalle attuali 200 mila unità (erano 400 mila dieci anni fa) a meno di 50 mila”, ha spiegato Christian Larose, rappresentante della Federazione tessile francese della Cgt.
Secondo l'Istituto francese della moda (Ifm) la scomparsa delle quote comporterà una grave crisi del settore in Francia e negli altri paesi europei. Lo scopo dell'istituzione delle quote d'importazione, avvenuta nel 1973 dall'Organizzazione mondiale del commercio, infatti, era quello di proteggere i marchi nazionali, in quanto gli articoli tessili potevano essere importati soltanto in quantità limitate e differenziate per regione e articoli.
Oggi, l'Italia è uno dei più importanti fornitori della Francia, con una quota del 26%, seguita dalla Cina (12%), dalla Germania, dal Belgio, dalla Turchia, dall'India, dal Marocco e dalla Tunisia. La Cina rappresenta il 18% del mercato tessile e, dal 1° gennaio, secondo gli esperti, potrebbe aumentare le sue importazioni in Francia al 29% (30% in Europa) seguita dall'India con il 9% (oggi al 6%).
Estratto da ItaliaOggi del 29/12/04 a cura di Pambianconews