Dopo il completamento del suo programma di turnaround, noto come “Programma Now”, Pandora ha annunciato, nel Capital Markets Day di ieri, i nuovi target finanziari, entrando nel merito della strategia “Phoenix”. Il gruppo danese della gioielleria punta a una crescita organica del 5-7% CAGR (tasso annuo di crescita composto) nel periodo 2021-2023. Si prevede un incremento totale dei ricavi del 6-8%, portando il turnover a 24,8-26,2 miliardi di corone danesi (tra i 3,3 e i 3,5 miliardi di euro) nel 2023, nonchè un aumento del margine ebit al 25-27% nel 2023.
Pandora inquadra ampie opportunità di crescita dei suoi mercati principali. L’ambizione a lungo termine è “raddoppiare i ricavi negli Stati Uniti” e “triplicare le revenue in Cina”, entrambi rispetto i livelli del 2019. Il brand personalizzerà la sua customer experience, implementando funzioni omnichannel.
Pandora continuerà dunque a investire per un futuro digitale. Oggi, il 75% delle transazioni del marchio di preziosi sono direct-to-consumer. Per soddisfare la domanda prevista e aumentare la resilienza al rischio, l’azienda amplierà la sua capacità produttiva di circa il 60% o di 80 milioni di pezzi di gioielli all’anno. Un nuovo impianto con una capacità di circa 60 milioni di pezzi sarà costruito in Vietnam, mentre un’ulteriore capacità supplementare di circa 20 milioni di pezzi sarà aggiunta negli stabilimenti esistenti in Tailandia. Il totale dell’investimento è di circa 1 miliardo di corone danesi.
“Confermiamo con piacere che Pandora è di nuovo sulla strada della crescita – ha dichiarato Alexander Lacik, presidente e CEO di Pandora -. Abbiamo vaste opportunità non sfruttate nel nostro core business esistente, che guideranno una crescita sostenibile e redditizia a lungo termine. Il nostro obiettivo è quello di essere il marchio più grande e più desiderabile nel mercato dei gioielli a prezzi accessibili. E abbiamo una solida base per raggiungere questo obiettivo”.
Il gruppo porterà avanti anche il programma di riacquisto di azioni per 3 miliardi di corone danesi, mentre sul fronte sostenibilità si impegna a ridurre le emissioni di gas serra del 50% nelle proprie operazioni e nella value chain entro il 2030, rispetto i livelli del 2019. L’obiettivo è stato approvato dalla Science Based Targets Initiative. Pandora si impegna anche a diventare “net zero” entro il 2040.