Ha toccato 19,3 miliardi di franchi l’export di orologi svizzeri nel 2011 con un rialzo del 19,2% rispetto al 2010. Il risultato, il migliore negli ultimi 20 anni, è in parte influenzato dalla forza della valuta elvetica. Secondo i dati della Federazione dell’industria orologiera svizzera, nel 2011 i pezzi esportati sono stati 29,8 milioni (+13,8%), ben al di sopra della media di 25 milioni degli ultimi 10 anni. Tra le fasce di prezzo, il maggiore rialzo si è registrato per quella sopra i 3mila franchi, a +21,8% in valore.
Tra i mercati di sbocco, il principale è Hong Kong (+28,3%, a 4,1 miliardi di franchi), che da solo assorbe oltre il 20% dell’export di orologi svizzeri e conferma il dinamismo dei Paesi da esso riforniti, seguito dagli Usa in ripresa, dalla Cina salita di una posizione e con il più alto tasso di crescita (+48,7%), dalla Francia e da Singapore (+27,5%), che ha scavalcato l’Italia al 5° posto, mentre i mercati europei hanno tutti sottoperformato, con Italia e Spagna in crescita a una sola cifra.
Le prospettive per il settore restano eccellenti, date le grandi potenzialità nei mercati più dinamici e i forti investimenti delle aziende per lo sviluppo. Per il 2012 si attende un ulteriore incremento, superiore al record del 2011.