A Mosca non manca un solo stilista all'appello, un solo marchio famoso. Al secondo posto tra i Paesi dell'Unione Europea per quanto riguarda il trade commerciale, l'Italia vanta una presenza privilegiata, favorita anche dai buoni rapporti con le grandi trading locali. Bosco dei ciliegi, è il partner di Max Mara, Pomellato, Sergio Rossi, Les Copains, Gianfranco Ferrè accessori: dei 120 fornitori che conta in tutto il mondo, la metà sono italiani, tanto che ha una sede operativa a Reggio Emilia e proprio con il gruppo Max Mara ha pianificato di aprire, nel corso dei prossimi cinque anni, una rete di negozi.
Molto forte è la Jamilco, una società che risale agli anni Settanta e che nel 1993 ha deciso di specializzarsi nei beni di lusso aprendo una serie di boutique monomarca: 400 metri quadrati per Hermès, uno store a sei vetrine per Cerruti che annuncia per il prossimo inverno l'apertura di una seconda boutique a Mosca e di una a San Pietroburgo, un immenso spazio per Christian Dior. Ma la società, ha aperto sulla Tverskaya anche un negozio plurimarca: James, la risposta russa a 10 Corso Como e al parigino Colette, che offre i marchi più hot del momento: da Yoshij Yamamoto a Comme des Garçons da Ann Demeuleemester a Jean Paul Gaultier.
Al vertice, la Mercury, la società leader del gran lusso, nata una decina di anni fa come specialista dei gioielli, con una catena di gioielleria the porta questo nome a offre i miti del settore: Tiffany, Bulgari, Graf (il re dei diamanti), le perle Mikimoto, Cartier, Patek Philippe. Proprietaria di un intero isolato tra l'Hotel Metropole e il Bolshoi, in Tretyakovskji Proezd, ha risistemato l'intera struttura, che ricorda l'Ottocento francese, e ha aperto una serie di boutique straordinarie: Armani e Armani Casa, Tod's, Gucci, Prada, Dolce & Gabbana, Yves Saint Laurent, Christofle, Frette, Zegna e un concessionario Bentley.