Segno meno per il terzo trimestre di Moncler che però batte le aspettative. Il gruppo guidato da Remo Ruffini ha archiviato il Q3 con ricavi in calo del 15% a 361,8 milioni di euro, contro i 340,7 attesi dal mercato, secondo il consensus fornito dalla stessa griffe.
Nei primi 9 mesi del 2020 il fatturato è diminuito del 23% a 765,1 milioni (-22% a cambi costanti).
Il primo semestre si era chiuso con ricavi in flessione del 29 per cento.
“Abbiamo concluso il terzo trimestre con risultati superiori alle nostre aspettative – ha dichiarato il presidente e AD Remo Ruffini -. Non solo il mercato cinese sta registrando tassi di crescita importanti ed in continuo miglioramento, ma anche diversi altri mercati e tutti i canali distributivi stanno mostrando performance in costante progresso, seppure in molti casi ancora negative. I segnali che stiamo vedendo ad ottobre sono incoraggianti, ma siamo consapevoli che abbiamo davanti a noi settimane sfidanti rese ancora più incerte dall’attuale situazione economico-sanitaria”.
Il gruppo non ha fornito stime per l’ultima parte dell’anno, periodo che, ricorda Reuters, è “fondamentale per i conti del produttore di piumini di lusso”.
Moncler ha inoltre presentato il nuovo piano, denominato ‘Born to protect’, che vede la responsabilità ambientale e sociale sempre più parte integrante del modello di business, focalizzandosi su cinque priorità strategiche: cambiamenti climatici, economia circolare, catena di fornitura responsabile, valorizzazione della diversità e supporto alle comunità locali.
In mattinata le azioni del gruppo sfioravano un +2% a Piazza Affari.