E' in atto una contesa tra i membri della famiglia Miroglio relativa a come impiegare una disponibilità di cassa che ammonterebbe a 450-500 milioni di euro. Secondo indiscrezioni da una parte ci sono Edoardo, 48 anni, AD del gruppo, e la sorella Nicoletta, 55 anni, figli di Franco; dall'altra, Giuseppe, 34 anni, DG della divisione abbigliamento, e le sorelle gemelle Elena ed Elisa, 35 anni figli di Carlo.
Edoardo e la sorella Nicoletta si occupano del fronte tessile, mentre i figli di Carlo, Giuseppe in primis, dell'abbigliamento. Nel primo mercato si lavora per arginare le perdite. Nel secondo, invece, si parla di investimenti a doppia cifra, nuove aperture e, addirittura, lanci di nuovi marchi. «Il 60% del giro d'affari è realizzato proprio dalla divisione abbigliamento, il resto si deve al tessile» spiega ancora Giuseppe Miroglio. E anticipa: «In futuro il gap è destinato ad aumentare».
Nel 2005 Miroglio, che controlla 15 marchi di abbigliamento, ha raggiunto i 891 milioni (+1,8%), mentre l'utile netto, in linea con i risultati dell'esercizio precedente, si è attestato sui 37,8 milioni. Sempre nel 2005, inoltre, i Miroglio hanno avviato una ristrutturazione che, almeno sui mercati tradizionali, ha portato a un progressivo ridimensionamento del business, che ha causato anche una riduzione del personale. «Ma il saldo resta in attivo: i dipendenti del gruppo sono passati da 7.857 nel 2004 a 8.486 nel 2005» precisa Miroglio «con quasi 300 unità assunte ex novo solo in Italia».
L'unico terreno in cui il tessile e l'abbigliamento Miroglio sembrano giocare ad armi pari è la Cina, dove dal 2004 i Miroglio sono presenti ed hanno hanno siglato tre joint venture: una per l'abbigliamento, la Elegant Prosper Garment, e due per il tessile, tutte a controllo paritetico. «Quello che ci interessa, però, è anche la crescita sui mercati emergenti» aggiunge «tanto che, anche sul fronte commerciale, stiamo accelerando gli investimenti». La prima linea dell'azienda a sbarcare in Cina è stata, a sorpresa, Elena Mirò, prodotta in loco e adattata alle esigenze locali.
Estratto da Economy del 17/03/06 a cura di Pambianconews