Valorizzazione del made in Italy, sostenibilità e digitalizzazione. Sono stati questi i capisaldi di Mipel 122, l’appuntamento dedicato alla pelle e agli accessori che ha occupato gli spazi di Rho Fieramilano dal 18 al 20 settembre, all’interno del palinsesto delle kermesse della moda. Organizzata da Assopellettieri, associazione di categoria che in Confindustria rappresenta le imprese della pelletteria, la manifestazione ha contato come sempre anche sul sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione (Maeci) e di Agenzia Ice, con il patrocinio del Comune di Milano.
L’edizione 122 ha dato spazio a una panoramica sulle tendenze primavera/estate 2023, con un percorso espositivo di oltre 4000 metri quadri e più di 150 brand selezionati tra marchi storici e aziende emergenti nazionali e internazionali. Al centro, la sostenibilità, che permea tutta la manifestazione: dagli allestimenti realizzati in materiali riciclabili alla promozione di progetti che hanno coinvolto aziende con una spiccata sensibilità verso la tematica.
“Il bilancio per quest’edizione di Mipel è positivo – ha raccontato a Pambianconews Franco Gabbrielli, presidente di Assopellettieri e Mipel -. Abbiamo assistito a un ripopolamento da parte dei buyer esteri, da quelli asiatici fino ai russi, che ci ha dato speranza. Certo, le criticità dello scenario attuale permangono, soprattutto per i marchi propri, mentre appare già più rosea la situazione di coloro che producono per i grandi gruppi del lusso. Ma quello che è emerge è ormai un ritorno alla normalità”.
E l’intera industria della pelletteria, dopo lo stop della crisi pandemica e la difficile congiuntura macroeconomica, sembra procedere verso la ripresa, con un primo semestre 2022 complessivamente positivo. Emergono un incremento nella produzione industriale (+12,4%) e una crescita di fatturato (+15%), sostenuti dai recuperi sul mercato interno (+12,2%) e soprattutto dell’export (+17,3% in valore nei primi 5 mesi, nonostante un sensibile rallentamento, in termini di volume, nei mesi di aprile e maggio).
Tornando a Mipel 122, anche il numero degli espositori ha segnato un incremento del 15% rispetto all’edizione dello scorso marzo e del 30% su quella estiva di settembre 2021, grazie al contributo significativo dei buyer internazionali. “Non siamo ancora ai livelli pre-Covid – ha proseguito Gabbrielli – ma questa è la meta e piano piano ci stiamo arrivando”.
Terminata ieri, Mipel ha passato il testimone a Mipel Lab, formato fieristico anch’esso promosso da Assopellettieri ma sotto il patrocinio di Lineapelle, con cui condividerà gli spazi espositivi fino a giovedì 22 settembre. Ormai alla terza edizione, l’evento è pensato per ampliare le opportunità di contatto tra i brand locali e internazionali e le realtà del savoir-faire della pelletteria italiana. Un progetto dalla doppia anima, fisica e digitale: il format espositivo tradizionale è stato infatti integrato con la piattaforma digitale di matchmaking B2b, che si pone come punto di incontro tra domanda e offerta della produzione italiana di pelletteria.
Grazie a una tecnologia avanzata basata su un algoritmo di intelligenza artificiale, la piattaforma permette di mettere in contatto 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, i brand locali e internazionali con i produttori di pelletteria italiana che meglio rispondono alle loro esigenze produttive.
Intanto, anticipa Gabbrielli, per il settore all’orizzonte c’è la prossima e terza edizione degli Stati Generali della pelletteria italiana, in programma per il 18 ottobre a Firenze, ancora nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. In cima all’agenda, oltre all’analisi del panorama attuale e dei suoi protagonisti, l’evoluzione della filiera e, di nuovo, la spinta verso sostenibilità e innovazione tecnologica.