Marobe progetta il proprio futuro pensando a quello globale. La storica azienda tessile lombarda fondata nel 1982 a Vanzaghello vuole improntare il proprio business puntando sullo sviluppo sostenibile con azioni, comportamenti e scelte focalizzate non solo su obiettivi a breve ma soprattutto a lungo termine, conscia che le azioni di oggi avranno conseguenze sulla collettività mondiale. “Per noi si tratta di un dovere e una consapevolezza; affrontare in maniera consapevole un cambiamento perché necessario è diverso dal farlo perché dovuto. Siamo consapevoli di avere un impatto sia sull’ambiente che sulla società”, dichiara il titolare Christian Cagnola. Attraverso il know-how maturato negli anni, Marobe è in grado di offrire al cliente una larga varietà di prodotti di abbigliamento di altissima qualità. Marobe riesce a sviluppare i prodotti e a seguirli internamente fino alla spedizione, mantenendo quindi un costante controllo diretto. Recentemente l’azienda si è trasferita in toto nella sede di viale Milano in seguito alla ristrutturazione di un edificio industriale, un capannone dei primi del 900 in cui sono stati apportati interventi di efficienza energetica per ridurre drasticamente i consumi energetici e le emissioni di Co2 ad essi associate. “La nuova sede rappresenta al meglio il percorso che abbiamo intrapreso, a partire dal verde circostante e dalle numerosi fonti di luce naturali. Sono tante le strategie incentrate sul controllo dell’impatto ambientale, la spinta alla digitalizzazione è un punto focale del percorso intrapreso. Ad esempio, lo sviluppo delle collezioni in ambito 3D diminuisce enormemente la realizzazione di prototipi, senza contare l’abbattimento degli spostamenti”, spiega Cagnola. Il nuovo stabilimento, che sarà completato entro la fine dell’anno, copre 2500 metri quadrati di superficie su 6mila metri quadrati di terreno. Gli Impianti di condizionamento e aerazione sono legati a pannelli solari con tecnologia domotica autosufficiente. La corrente elettrica arriva dal mercato delle fonti rinnovabili. Sia l’impianto elettrico che quello di riscaldamento si gestiscono per far si che illuminazioni e temperature siano ottimali per i dipendenti. “Inseriremo aree verdi intese come elemento interattivo, la scelta delle piante è stata data a una società specializzata. L’impianto di irrigazione per le piante all’interno dell’azienda avrà nel circuito anche una raccolta di acque piovane, ci avvalleremo del minimo di risorse idriche necessario”, spiega il manager.
L’azienda è costantemente aggiornata anche dal punto di vista normativo, vanta la certificazione ISO 9001 e segue le norme 8000 e 14000, entro il 2022 sarà attivato il Bilancio Sociale che analizza il rapporto tra ambiente e dipendenti, in cui l’azienda dichiarerà tutte le sue attività in termini di impatto ambientale, sociale e lavorativo.
La svolta di Marobe passa anche per il tracciamento della filiera: “Attraverso le tecnologie IOT sui capi mediante l’utilizzo di QR code e RFID, sarà immediato riconoscere e leggere le schede tecniche degli indumenti. Con alcune app in fase di sviluppo sarà possibile, inquadrando il QR code, far indossare un capo al proprio avatar speculare, creato inserendo i dati personali in una tabella fisica, affiancata da supporti fotografici. Ciò permetterà la realizzazione di collezioni prima digitali e poi fisiche. L’avatar rappresenterà l’utente nel campo digitale e, di conseguenza, in quello reale. Così si potrà verificare la vestibilità di un capo senza bisogno di provarlo in real life. Gli acquisti saranno enormemente semplificati evitando eventuali resi e, ancora una volta, limitando azioni inquinanti. Grazie alla digitalizzazione sarà inoltre disponibile la scheda di informazioni legata al prodotto, garantendone la reale tracciabilità”, conclude Cagnola.