Non è solo la Cina a insidiare il sistema moda italiano, ma anche i grossi produttori europei che attraverso grandi catene d'abbigliamento continuano a colonizzare lo stivale. D'altronde anche le nuove abitudini d'acquisto che, visto il caro vita, puntano a prezzi più bassi contribuiscono a cambiare il panorama distributivo delle vie dello shopping. Un esempio: la centralissima Vittorio Emanuele a Milano vede una serie di megastore di prodotti di fascia media e medio bassa, a partire da Zara per finire alla prossima apertura della svedese H&M. A seguire l'onda è anche la spagnola Mango. Aprirà un megastore a settembre in via Torino, vicino piazza del duomo, prendendo il posto dell'ex cinema Vip. Lo spazio di 800 metri quadrati, su due livelli, è di Walker Meghnagi che insieme ad altri marchi distribuisce anche Benetton.
Isak Halfon, responsabile dello sviluppo internazionale di Mango racconta le strategie del gruppo.
Signor Halfon, da qualche anno la moda spagnola sta registrando un grande risveglio sui mercati internazionali. Cos'è successo?
«C'è stata una crescita sul fronte del marketing. La Spagna anche prima aveva un buon prodotto ma non sapeva venderlo. Inoltre hanno contribuito molto la stabilità politica e l'organizzazione del Paese».
L'Italia adesso quanto rappresenta nel vostro giro d'affari?
«E' marginale, rappresenta meno dell'1 % del nostro fatturato. Il primo anno c'era solo il negozio di Sanremo e quello di Bologna non ha ancora compiuto un anno di vita. Tra un anno stimiamo di raggiungere i 2.530 milioni di euro. In questo momento il nostro mercato più grande è la Spagna, seguita da Francia, Germania, Inghilterra e Portogallo».
In prospettiva?
«Potenzialmente, nel giro dei prossimi quattro anni, l'Italia potrebbe valere un dieci per cento del fatturato ed entrare tra i primi quattro mercati di riferimento»
Oltre all'Italia dove state guardando?
«Le strategie di crescita sono concentrate in Europa dove attualmente abbiamo realizzato un 8% delle potenzialità»
Estratto da Affari & Finanza del 8/09/03 a cura di Pambianconews