Malìparmi mette il turbo al retail e guarda all’estero. La nuova strategia del marchio inizia dal concept, completamente rinnovato e inaugurato lo scorso maggio a Parigi e, in Italia, a Milano all’inizio di settembre. “L’obiettivo è stato quello di presentarci in maniera dinamica ai nostri clienti”, spiega a Pambianconews il presidente Annalisa Paresi. E così, due ambienti differenti (uno dedicato agli accessori, core business del brand, e l’altro alla collezione di abbigliamento) in uno spazio che ricorda più un’abitazione di un comune negozio. “A Milano desideravamo da tempo uno spazio più ampio che meglio ci rappresentasse, ma non volevamo perdere la location d’eccezione in via Solferino”, prosegue la manager. E così, complice l’uscita del gioielliere attiguo al negozio Malìparmi, all’inizio dello scorso mese è arrivato il raddoppio, fino a raggiungere 60 metri quadrati di spazio dedicato alla vendita. “Abbiamo già avuto dei riscontri positivi a Parigi, e anche quelli su Milano non sono tardati ad arrivare, nonostante il restyling sia avvenuto soltanto un mese fa. L’estetica rinnovata fa sì che anche il nostro prodotto si sia riposizionato verso l’alto e che gli amanti del brand, varcando le soglie del negozio, non entrino più in contatto soltanto con la nostra offerta, ma anche e soprattutto con il nostro mondo”.
Il marchio, che nel 2013 ha chiuso con 26 milioni di fatturato e che ha fatto segnare un +7% nella semestrale di questo esercizio, guarda però oltre confine. “Attualmente, dall’Italia arriva il 60% del turnover complessivo, mentre l’estero pesa per il 4o per cento. In atto c’è un piano quinquennale, al termine del quale ci piacerebbe le percentuali potessero essere invertite”. Così, il marchio ha messo gli occhi anche su altre città estere (attualmente, è presente con sei negozi, di cui due diretti, a Parigi, Lione, Biarritz, Anversa, Los Cabos in Messico e Melbourne in Australia) e conta di espandere la propria rete retail che conta anche su 600 negozi multibrand. “Puntiamo molto sulla Francia, sul Benelux e sulla Spagna. E la prossima mossa saranno gli Stati Uniti, un Paese nel quale intravediamo un grosso potenziale”, conclude Paresi.