Nel mercato italiano dei prossimi anni crescerà il lusso accessibile, meglio se veicolato da poli industriali specializzati. A crederci è la famiglia Burani. Non si tratta solo di un punto di vista, ma di una pratica che il gruppo di Cavriago, in provincia di Reggio Emilia, ha consolidato negli ultimi cinque, sei anni e che ha contribuito a portare la Mariella Burani Fashion Group ad un fatturato che, secondo una recente stima degli analisti, sarà di 580 milioni di euro entro la fine dell´anno. A questo che è il business principale della famiglia Burani se ne aggiungono altri due che mettono insieme oltre cento milioni di ricavi, con aziende che fanno capo a Greenholding, la società di partecipazioni della famiglia. Il fil rouge che li attraversa è quello del “lusso accessibile” ovvero di produrre e vendere prodotti che, pur con un buon contenuto qualitativo, siano abbordabile nel prezzo ad un largo numero di persone.
«Aggreghiamo società all´interno delle quali abbiamo dei partner nel capitale, con il coinvolgimento forte della famiglia fondatrice nel business. Oppure acquisiamo al 100% lì dove troviamo management che gestisce e dà garanzia di continuità» spiega Giovanni Burani, amministratore delegato di Mariella Burani Fashion Group. «Il nostro gruppo è stata una palestra sperimentale per diversi settori» spiega. E porta come esempio Antichi Pellettieri, il polo specializzato nella pelletteria che a breve dovrebbe quotarsi e dove dal 2000 hanno continuato ad aggregare aziende con la stessa logica: lasciare alla guida la famiglia fondatrice. «Il modello funziona» dice Giovanni Burani portando ad esempio alcune delle società che compongono questo polo: Baldinini è passato dai 9 milioni di fatturato del 2000 ai 50 di quest´anno e Braccialini dai 4 è passato ai 40 milioni.
L'azienda ideale da comprare? «Quella con un prodotto di lusso accessibile, un management forte, un brand in crescita, con il controllo della distribuzione, una vocazione a diventare internazionale e che abbia una forte presenza sui mercati emergenti. E di aziende così nel mercato italiano ce ne sono tante».
Quali sono settori interessanti in cui fare acquisizioni? «Nel design c´è molto da fare. Non sulla fascia bassa dove la guerra sui volumi all´ultimo sangue, ma in quella medio alta. Un settore molto interessante è quello del gioiello, ma sempre nella fascia del lusso accessibile». E chissà che la famiglia Burani non stia già pensando ad un polo di gioielli.
Estratto da Affari&Finanza del 15/05/06 a cura di Pambianconews