Alcuni inviti alle sfilate arrivano già con un adesivo rosso con la scritta “Cancelled”, cancellato. Il mondo della moda, che era riunito a New York proprio quando i velivoli si sono schiantati contro le Twin Towers e contro il Pentagono, e che ora si è spostato a Londra, stenta a tornare alla normalità.
Sei dei maggiori stilisti hanno ritirato le collezioni ''per rispetto alle vittime'' della strage. Sono nomi importanti, soprattutto se si considera che la rassegna londinese negli ultimi anni si era già snellita per via del maggiore successo di Parigi, Milano e New York. La Burberry, nuovo simbolo del “cool” all'inglese, ha fatto sapere che non mostrerà la nuova collezione primavera-estate.
Anche lo stilista Paul Smith ha disdetto la sfilata: ''Il nostro cuore – ha sottolineato un suo portavoce – è con tutti coloro che sono rimasti coinvolti in questi tragici eventi''.
A loro si sono aggiunti Nicole Farhi, Justin Oh, Clements Ribeiro e Katherine Hamnett.
Il presidente del British Fashion Council, Nicholas Coleridge, ha sottolineato che la rassegna non è stata cancellata, perchè la moda per importanza è la sesta industria del Regno Unito. ''Non possiamo abbandonare tutto, lo spettacolo deve andare avanti'', ha detto.
La tradizionale festa del venerdì è stata annullata. Coleridge ha promesso che al termine delle sfilate, il 23 settembre, la “London Fashion Week” farà ''una donazione significativa, di varie migliaia di sterline, alla Croce Rossa statunitense''.