Potrebbe essere l’inizio di un periodo non semplice per i colossi dell’e-commerce in India. Il governo ha infatti pubblicato la bozza di una nuova ‘National e-commerce policy’ focalizzata sulla localizzazione dei dati, una maggiore tutela della privacy e misure per combattere la vendita di prodotti contraffatti. Il documento, pubblicato sabato, propone infatti che ci siano più data center e server farm sul territorio, questo perché “i dati dell’India dovrebbero essere utilizzati per lo sviluppo del Paese”, riporta il documento. Non solo, questo darebbe anche una ‘spinta’ tecnologica alla nazione e fornirebbe l’occasione di creare nuovi posti di lavoro sul territorio. Per aggiustare la propria posizione in questo senso, le società avrebbero a disposizione un periodo di tre anni. Una mossa, questa, che agevolerebbe le aziende locali a discapito delle straniere che così, per operare sul territorio, si troverebbero costrette a stanziare notevoli investimenti.
L’e-commerce rappresenta un settore nascente e in grande sviluppo in India. Come si legge sulla Cnbc, infatti, l’online dovrebbe raggiungere i 200 miliardi di dollari (circa 176 miliardi di euro) entro il 2026, dai circa 39 miliardi del 2017. Il territorio, inoltre, rappresenta una terra fertile per i colossi come Amazon e Walmart. I due, infatti, erano in lizza per l’acquisto del player locale Flipkart, rilevato poi da Walmart per 16 miliardi di dollari.