L’International Fur Federation ha perso in tribunale la battaglia per eliminare il divieto di vendita di pellicce a San Francisco. L’ordinanza, approvata nel 2018, è entrata in vigore lo scorso gennaio, in seguito alle proposte di alcune associazioni animaliste che hanno poi raccolto un gran consenso.
Come riporta Wwd, la scorsa settimana un giudice federale californiano ha respinto la causa intentata dall’Iff che ritiene che l’ordinanza approvata dalla città sia incostituzionale perché va a regolare il commercio di beni prodotti in altri Stati, violando così una clausola della Costituzione che individua nel Congresso l’unico organo preposto al regolamento del commercio. Nonostante la causa sia stata rigettata, l’Iff ha comunque dichiarato vittoria, sostenendo che il giudice è stato costretto in questo modo a “scoprire” che le vendite online di nuove pellicce da parte di venditori esterni possono continuare. Come ha chiarito il giudice stesso nel suo ordine, tale argomentazione dell’Iff è “puramente ipotetica”, in quanto il divieto di San Francisco non impedisce alle persone in città di acquistare nuovi prodotti in pelliccia attraverso un online retailer al di fuori della sua giurisdizione. Mike Brown, AD di Iff in America, ha aggiunto che San Francisco inizialmente aveva annunciato che il divieto sarebbe stato applicato anche agli acquisti online ed è stata proprio la causa della federazione a causare la revoca.
Nella dichiarazione, l’Iff ha poi esplicitato la volontà di ripresentare le accuse.
Nel mondo del fashion, Stella McCartney è una sostenitrice di lunga data della moda senza pelo e vegana, ma brand come Gucci, Chanel e Michael Kors, tra gli altri, hanno deciso più di recente di abbandonare la pelliccia dopo decenni di utilizzo, sebbene costituissero solo una piccola percentuale delle loro vendite. Anche rivenditori come Macy e Bloomingdale hanno smesso di vendere questo tipo di prodotti.