Fresca di presentazione del suo secondo bilancio di sostenibilità, Levi’s conferma la conversione in chiave ESG delle sue operazioni aziendali. Con un nuovo obiettivo: diventare net-zero (termine che si riferisce all’equilibrio tra la quantità di gas serra prodotti dalle attività umane e la quantità rimossa dall’atmosfera) entro il 2050.
“È evidente – ha dichiarato in uno statement il CEO di Levi’s, Chip Berg – che le aziende con aspirazioni di crescita a lungo termine debbano cercare modi per utilizzare le risorse in modo più efficiente e giudizioso, supportare meglio le persone e le comunità e svolgere un ruolo attivo nella risoluzione dei problemi più critici dei nostri giorni. Rimangono domande, tuttavia, su come le aziende facciano queste cose, su come le aziende dovrebbero misurare e sostanziare i progressi e se i progressi stiano avvenendo abbastanza velocemente, e nella maggior parte dei casi non è così”.
Dal 2018, Levi’s fa parte della Science-Based Targets Initiative (SBTI). Finora, l’azienda ha riportato una riduzione assoluta del 66% rispetto al suo obiettivo SBTI (che riguarda solo la supply chain diretta) e una riduzione del 22% delle emissioni di gas a effetto serra lungo. L’azienda è inoltre all’avanguardia nel nel riutilizzo delle acque reflue e nell’approvvigionamento di cotone organico o riciclato.