Levi’s supera le attese di Wall Street nel Q1 (tre mesi al 27 febbraio scorso), sia in termini di ricavi che di profitti. A spingere i risultati, come ricorda la Cnbc, è anche l’aumento dei prezzi del gigante dei jeans. Nel trimestre l’utile dell’azienda Usa è passato da 143 milioni a 196 milioni di dollari (circa 180 milioni di euro), battendo, con i suoi 48 centesimi per azione le stime degli analisti, ferme ad earnings per share di 42 centestimi. I ricavi hanno registrato una crescita del 22%, balzando da 1,3 a quasi 1,6 miliardi di dollari, meglio degli 1,55 miliardi ipotizzati dal mercato.
“Abbiamo ottenuto ottimi risultati finanziari nel primo trimestre, con una crescita double digit dei ricavi e un margine lordo record, con un ebit rettificato del 14,9 percento”, ha affermato Harmit Singh, chief financial officer di Levi Strauss & Co. “La continua domanda dei consumatori, per tutto il portafoglio marchi, e la nostra comprovata capacità di fornire una crescita redditizia ci permettono di riaffermare le nostre prospettive per l’intero anno, nonostante i ‘venti contrari’ delle sfide macro”, ha aggiunto il manager.
Segno più, a livello geografico, per tutti i mercati in cui Levi’s è presente (Americhe +26%; Europa +13%; Asia +11 per cento), mentre i canali di vendita evidenziano tanto la spinta del direct-to-cunsumer (+35%), quanto l’importanza, per Levi’s, del wholesale (+15 per cento). I ricavi digitali globali dell’azienda sono cresciuti di circa il 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e rappresentano circa il 25% del turnover globale del Q1 2022.
Come anticipato, Levi’s ha confermato la guidance 2022 (crescita dei ricavi netti dall’11% al 13% rispetto all’anno fiscale 2021, tra 6,4 miliardi e i 6,5 miliardi di dollari, ndr), “supponendo che non vi siano peggioramenti significativi delle pressioni inflazionistiche o chiusure delle economie globali”. Il gruppo ha inoltre “tenuto conto di qualsiasi effetto negativo derivante dalla sua recente decisione di sospendere temporaneamente l’attività in Russia”, che oggi genera circa il 2% delle sue vendite totali.
Il titolo di Levi Strauss ha chiuso la seduta di ieri in calo dell’1,5% a Wall Street, per poi guadagnare oltre 3 punti percentuali nella extended session, spinto proprio dai risultati trimestrali.