Il successo per le iconiche borse di Hermès non conosce rallentamenti e i risultati dell’asta ‘Inside the Orange Box: A Lifetime of Collecting’ ne sono un’ulteriore conferma. Il primo appuntamento di Christie’s Milano si è svolto online dal 14 al 23 giugno e ha generato un controvalore pari a 2,3 milioni di euro rispetto a una stima compresa tra 800 mila e un milione di euro. All’incanto molti modelli insoliti, rari e speciali, alcuni dei quali al loro debutto in un’asta a solo marchio Hermès, il più ambito dai collezionisti. Dei 257 lotti in vendita, 145 le borse che hanno messo in luce la passione e la conoscenza dell’iconico marchio da parte del proprietario soprattutto per le limited edition di ‘Birkin’, ‘Kelly’, ‘Picnic’ e ‘Sac à Malice’, introdotte per la prima volta verso la fine degli anni Ottanta, oltre a borse e oggetti della linea ‘Petit H’, creata riutilizzando materiali provenienti da altri métier Hermès.
Non solo accessori di lusso le borse rappresentano un bene rifugio più affidabile di altri e dimostrano la forza del mercato e della rete internazionale di appassionati. Le ragioni del boom trovano però anche altre giustificazioni e tra queste il fatto che non riuscendo a soddisfare la passione sul primo mercato l’appassionato di prodotti di lusso attinge al secondo mercato, acquista on line per poi poter eventualmente rivendere. Tutto questo senza dimenticare, un’altra fetta importante del mercato trainata quella delle fashion victim facoltose, pronte a comprare anche ad un prezzo più elevato della boutique pur di non aspettare i lunghi tempi d’attesa.
La diversità enciclopedica della collezione presentava tra gli altri un raro modello ‘Shadow Birkin 40’ in pelle Evercalf, personalizzata da ‘Petit H’ (stima: 10mila-12mila euro), venduta per 63mila euro, diventato il top lot dell’asta. Una ‘Shadow Birkin’, unica Birkin ad allontanarsi dalla struttura tradizionale, è stata introdotta per la prima volta nel 2009 dal famoso stilista francese Jean Paul Gaultier, direttore creativo di Hermès dal 2003 al 2010. Una ‘Kelly 35’ in Osier Picnic (stima: 18.000-24.000 euro), vista per la prima volta nel 2011 come parte della collezione primavera/estate di Jean Paul Gaultier, ha raggiunto 44.100 euro, mentre una ‘Sellier Kelly’ 40 in pelle di zibellino naturale in edizione limitata (stima: 6.000-8.000 euro) è stata venduta per 40.320 euro.
L’asta vantava anche una serie di Birkin difficili da trovare, realizzate in un arcobaleno di pelli di struzzo: arancione, viola, blu e anche Birkin personalizzate, la più costosa realizzata in pelle rosa e malva con finiture in oro venduta per 27.720 euro (stima10-12mila euro), la borsa reca l’emblema del ferro di cavallo di Hermès, a indicare che si tratta di un prodotto realizzato su commissione, operazione che richiede in genere un’attesa da sei mesi a tre anni.
La borsa ‘Quelle Idole’, nota anche come ‘Kelly Doll’, uscita nel 2000 disegnata da Jean-Louis Dumas, direttore generale di Hermès, è diventata sempre più rara negli ultimi due decenni, recentemente è disponibile per ordini personalizzati e rappresenta ora la massima combinazione di esclusività e rarità. In asta un’edizione limitata ‘Rouge H Gulliver’ del 2000 ha segnato un prezzo pari a 30.240 euro rispetto a una stima compresa tra 6mila e 8mila euro.
Questi risultati confermano ancora una volta che le borse sono il segmento dell’industria della moda con la crescita più rapida e constante trainata da una clientela sempre più attenta all’acquisto di pezzi in un’ottica di investimento a lungo termine.