Il gruppo Lavazza ha annunciato l’acquisizione della francese Carte Noire per 700 milioni di euro, di cui 400 finanziati da quattro banche. L’acquisizione (che riguarda i marchi e le attività dell’azienda francese in Europa e che segue l’offerta vincolante fatta lo scorso luglio) avverrà parte in contanti e parte a debito. Il gruppo torinese, che ha archiviato il 2015 con un giro d’affari di 1,4 miliardi di euro (+8%) per il 55% in arrivo dall’estero, prevede già per il 2016 (grazie alla crescita interna e al contributo delle nuove società) di raggiungere 1,7 miliardi di euro di fatturato e 2 miliardi entro il 2020.
“La complementarietà dei rispettivi segmenti di consumo, che vede Lavazza tra i marchi leader in Francia nel mercato fuori casa, e Carte Noir in quello domestico, apre la strada a grandi potenzialità di sviluppo”, ha commentato Antonio Baravalle, amministratore delegato di Lavazza .
Negli ultimi 12 mesi, ha spiegato il manager, l’azienda ha investito 1 miliardo di euro fra acquisizioni e investimenti negli impianti: “Nel 2016 dobbiamo dimostrare che quel miliardo speso può avere un giusto ritorno”. Nel corso dello scorso esercizio, ha spiegato, la crescita del gruppo italiano è avvenuta soprattutto all’estero: negli Usa (+20%), nel Regno Unito (+19%), in Germania (+11%) e in Francia (+10 per cento). Baravalle ha poi sottolineato che nelle casse dell’azienda vi è ancora una buona scorta di liquidità, dopo la cessione della partecipazione del 7% circa in Keurig Green Mountain per 850 milioni di euro, e con la scelta di farsi finanziare dalle banche una buona parte dell’acquisizione della francese Carte Noire: “Siamo molto più liquidi – ha precisato Baravalle – di quel che si può dedurre con la recente operazione”.