«I risultati finali arriveranno probabilmente mercoledì, ma abbiamo certamente più del 30% della Gant. E questo ci dà un buon margine di manovra. Noi vogliamo arrivare ad un accordo con il management, per gestire insieme la società». Guy LaTourrette, chief executive officer di Maus Frères International, ramo robusto della holding ginevrina che controlla il marchio francese Lacoste, lascia intravedere una possibile intesa con il vertice della società svedese oggetto di una offerta pubblica di acquisto diventata ostile per l'opposizione appunto dei manager legati ad una serie di investitori che hanno detenuto sin qui il 55%.
L'Opa di Maus Frères, che in Svizzera controlla la catena di grande distribuzione Manor, è terminata venerdì scorso e i risultati finali saranno ufficializzati nei prossimi giorni. Il calcolo è complicato, anche per l'esistenza di un azionariato americano. Ma la holding elvetica, in mano alle famiglie Frères e Nordmann, è convinta di essere «ben al di sopra» del 30%, soglia che consente secondo le norme svedesi di non ripetere l'Opa. Ora il gruppo svizzero può far pesare il fatto di essere il maggior azionista singolo della società svedese.
Il vertice del gruppo Maus Frères, che con i suoi vari rami ha realizzato nel 2006 un giro d'affari pari a 5,9 miliardi di franchi svizzeri, pensa soprattutto alle sinergie che si potrebbero innescare con Gant, anche nella distribuzione e nella logistica, considerando il rilievo del marchio Lacoste. Gant, società di origine americana poi sbarcata a Stoccolma, è presente in più di 70 Paesi, con 331 negozi. Il suo giro d'affari 2006 è stato pari a circa 1,3 miliardi di corone svedesi.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 15/01/08 a cura di Pambianconews