Inizio d’anno molto promettente per Lvmh, il numero uno del lusso ha chiuso il primo trimestre del 2021 con ricavi per quasi 14 miliardi di euro, in progressione del 32% (+30% a livello organico) rispetto allo stesso periodo del 2020 quando l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 aveva già messo a dura prova i consumi. Il periodo di riferimento risulta in aumento anche paragonato al Q1 del 2019, quindi pre-pandemia, i ricavi organici segnano infatti un aumento dell’8 per cento rispetto a quel periodo.
Ad eccezione della distribuzione selettiva (-11%), comprensibilmente impattata dalle restrizioni ancora in vigore in molti Paesi, tutte le divisioni hanno riportato risultati positivi. Spicca quella dei gioielli e orologi che, grazie all’integrazione di Tiffany, ha raggiunto quota +138% rispetto al Q1 del 2020, totalizzando 1,88 miliardi di euro. Nel Q1 è stata presentata la collezione ‘Serpenti Viper’ di Bulgari mentre Tag Heuer ha annunciato la collaborazione con la casa automobilistica Porsche che ha dato vita al cronografo ‘Tag Heuer Carrera Porsche’.
Il comparto moda e pelletteria è cresciuto del 45% a 6,73 miliardi, spinto dalla forte crescita dei mercati asiatici e statunitensi mentre l’Europa risente ancora delle chiusure e del netto calo turistico in alcuni Paesi. Il colosso francese ha specificato che Louis Vuitton è stato protagonista di una performance eccezionale grazie anche al successo della borsa ‘Capucines’, alle innovazioni stilistiche viste in passerella e alla riapertura dello storico flagship nel quartiere Ginza di Tokyo. Le collezioni ready-to-wear di Christian Dior e la storica borsa ‘Lady Dior’ continuano ad essere molto apprezzate. Proprio lunedì scorso la maison ha allestito un fashion show a Shanghai dedicato alle proposte femminili per l’autunno 2021. I primi tre mesi del nuovo anno hanno visto il debutto di Kim Jones, già direttore creativo del menswear di Dior, al timone del womenswear di Fendi e l’arrivo delle nuove collezioni Loro Piana. Le proposte di Celine e Loewe continuano a mietere successi, anche le performance di Marc Jacobs sono state molto buone grazie soprattutto alle vendite e-commerce negli Usa.
Per quanto concerne gli altri settori, nel trimestre salgono del 29% i vini e i liquori (1,51 miliardi); profumi e cosmetici, grazie anche al crescente successo dello shopping online, segnano un aumento del 12 per cento a quota 1,55 miliardi.
I ricavi del Q1 derivano per il 41% dai territori asiatici con un aumento organico del fatturato dell’86% rispetto allo stesso periodo del 2020, fatta eccezione per il Giappone che rappresenta da solo il 7% (+8%) del business. Gli Stati Uniti coprono il 23% delle vendite, in aumento del 23%, l’Europa il 13 per cento, in calo del 9% (esclusa la Francia che vale il 5%).
Dopo l’ingresso di Tiffany nel portfolio di Lvmh per ben 15,8 miliardi di dollari (poco meno di 13 miliardi di euro), il colosso d’Oltremanica smentisce qualsiasi possibilità di ulteriori acquisti. “We have other fish to fry” (abbiamo cose più importanti, ndr), ha dichiarato in merito Jean-Jacques Guiony, chief financial officer di Lvmh, riporta Wwd.
I conti sopra le attese di Lvmh mettono sotto i riflettori il comparto del lusso in Europa. Alla Borsa di Parigi Lvmh guida il Cac40 con un rialzo del 2,5%, seguito da Kering (+1,8%), in evidenza anche Hermès (+0,86%). “A Piazza Affari – spiega Borsa Italiana – nel Ftse Mib si avvantaggia della situazione Moncler, che è il miglior titolo tra quelli a maggiore capitalizzazione con un progresso del 2,6 per cento. Tra gli altri titoli del lusso, gli acquisti stanno premiando Salvatore Ferragamo (+2,2%), Tod’s (+1,8%) già in luce da venerdì scorso con l’annuncio dell’ingresso dell’influencer Chiara Ferragni nel consiglio di amministrazione, e Brunello Cucinelli (+0,9%). Alla Borsa di Zurigo i titoli del gruppo Richemont salgono del 2,5% e a Londra Burberry guadagna l’1,7 per cento”.