La crisi de La Perla arriverà oggi in Prefettura a Bologna con il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. Come si legge su Il Resto del Carlino, oggi Urso ha convocato alle 15 la Regione Emilia-Romagna, la Città metropolitana, l’Inps, Filctem Cgil e Uiltec Uil, oltre ai tre commissari straordinari di La Perla Manufacturing, la società produttrice dei capi La Perla in stato di insolvenza, ovvero tutte le parti in causa della delicata vertenza del marchio di lingerie.
Il tavolo segue il via libera di una settimana fa da parte del ministero del lavoro alla cassa integrazione per le oltre 218 lavoratrici dello storico brand del lusso. La misura coprirà un anno, fino al 31 gennaio 2025. Come riporta il quotidiano, in un incontro alla Luiss il ministro Urso ha ha ribadito di voler tutelare lo storico marchio della moda italiana. “Siamo intervenuti in maniera efficace – ha assicurato Urso – sia per quanto riguarda l’utilizzo della cassa integrazione sia per le procedure per l’acquisizione del marchio”. Come aggiunge Il Resto del Carlino, Urso, in un intervento alla Camera di alcune settimane fa, aveva aperto alla possibilità “di subentrare nella titolarità del marchio, di interesse nazionale, grazie alla legge sul Made in Italy” sottolineando l’importanza della del decreto legge Asset, “con il quale abbiamo rafforzato le misure contro le delocalizzazioni”.
La vicenda de La Perla, tuttavia, resta ancora molto complessa. A inizio febbraio il tribunale di Bologna ha dichiarato lo stato di insolvenza de La Perla Manufacturing Srl, l’azienda bolognese della lingerie di lusso e contestualmente è stata aperta la liquidazione giudiziale per La Perla Global Management Uk a cui fa capo il marchio.