Da New York a Londra, da Milano a Parigi, i brand hanno passato l’ultimo mese a inondare i social media di contenuti riguardanti le fashion week per amplificare e prolungare gli effetti derivanti dalle sfilate. Twitter, Facebook, Pinterest, ma anche Tumblr e Instagram si sono riempiti di streaming, post, contenuti, ‘pin’ e di ogni altra forma di promozione dei brand, di se stessi (nel caso di giornalisti, stilisti e, genericamente, ‘addetti ai lavori’) e del flair che si respira, o si dovrebbe respirare, a ogni settimana della moda che si rispetti. Il fatto non rappresenta di per sé una novità, ma le ultime sfilate hanno costituito un punto di passaggio importante tra un ‘prima’ – definito da un generale, ma dispersivo, attivismo internettiano – e un ‘dopo’, connotato da una maggiore organizzazione dei brand di moda sul web. Nonché da uno sforzo tangibile delle stesse istituzioni della moda, a cominciare da una Londra in formato più che mai ‘social’ sotto la spinta del British Fashion Council guidato dalla presidente Natalie Massenet (Net-a-Porter).
La svolta è raccontata nell’inchiesta ‘Shows must go (on) line‘ in uscita sul prossimo numero di Pambianco Magazine.
Un importante elemento di discontinuità è stato individuato in Pinterest, il social network che raggruppa immagini e video sulla base degli interessi degli utenti. Il sito ha messo insieme, siglando un vero e proprio accordo, marchi di moda, retailer e testate giornalistiche dando vita a dei board (uno per ciascuna delle quattro città), delle bacheche tematiche sulle quali a ognuno dei partecipanti è stato possibile postare contenuti inerenti alla fashion week.
L’iniziativa ha trovato l’appoggio di un nutrito numero di attori protagonisti (da Gucci a Marc Jacobs, da Elle a Galeries Lafayette). Pur rappresentando la svolta, tuttavia, ha anche evidenziato una scarsa coerenza di contenuti: molti brand hanno utilizzato la propria bacheca al pari di una comunicazione pubblicitaria, altri hanno veicolato immagini inerenti alla collezione in corso, altri hanno preferito puntare tutto sulle anticipazioni per la prossima stagione calda. Insomma, molta confusione e ‘opportunismo’ a breve termine.