L’emergenza sanitaria grava sui conti del kidswear. Per l’anno 2020, le stime preliminari effettuate dal Centro Studi di Confindustria Moda prospettano per la moda junior, intesa come abbigliamento in maglia e tessuto per età tra 0-14 anni (intimo ed accessori inclusi), un bilancio settoriale negativo. Il settore riporta una flessione del 13,1%, scendendo così al di sotto dei 2,7 miliardi di euro. Con riferimento al valore della produzione (variabile che prova a quantificare l’attività produttiva svolta in Italia, al netto della commercializzazione di prodotti importati) si prevede un peggioramento della dinamica di segno negativo pari al 18,7 per cento.
Per quanto concerne il giro d’affari estero, si stima una flessione media annua del 13,3%, con buona probabilità tra i migliori risultati della filiera Tessile-Abbigliamento nel suo complesso. Il valore delle esportazioni di comparto dovrebbe scendere a poco più di un miliardo e 100 milioni di euro, concorrendo al 41,0% del turnover settoriale. Per il 2020 è atteso un decremento del 15,7% su base annua, per un valore complessivo di quasi 1,8 miliardi.
Secondo le previsioni del Centro Studi di Confindustria Moda, i consumi nazionali archivieranno con un calo stimato al 12,9%, dinamica su cui hanno giovato le performance della seconda parte dell’anno consentendo di ripianare in parte le perdite della primavera/estate.
Sul fronte dei dati rilevati da Istat (quindi il consuntivo registrato alle frontiere), è possibile circoscrivere l’analisi al solo abbigliamento per neonati, e per i primi nove mesi. A settembre 2020, secondo l’Istituto di statistica, l’export di moda bébé si porta a 108,5 milioni di euro, perdendo il 10,8% rispetto al dato raggiunto nel corso del medesimo periodo del 2019.
Molto buoni i risultati dell’e-commerce, best performer di stagione con un aumento del 47,4 per cento; la quota di mercato dell’online è risultata pari al 6,4%, lievemente inferiore rispetto alla media nazionale del Tessile-Abbigliamento (share dell’8,3% nell’autunno/inverno 2019-20).
I dati sono stati comunicati in corrispondenza con il lancio della 92esima edizione di Pitti Bimbo attraverso la piattaforma Pitti Connect. Fino al 5 aprile 2021, Pitti Immagine presenta in digitale la nuova edizione del salone dedicato alla moda junior autunno/inverno 2020-21. L’avvio online arriva a due settimane dalla partenza di Pitti Uomo in digitale. Alcuni brand allestiranno eventi e presentazioni digital, ad esempio Gimel che interpellerà alcuni stilisti e direttori creativi dei numerosi brand di cui è licenziataria, mentre Petit Bateau racconterà il progetto sostenibile ‘La Qualité pour Tous’.
“Pitti Connect si popolerà con le nuove collezioni dei marchi della moda bimbo che ci seguono di edizione in edizione, e che hanno creduto nei nostri servizi anche in questa stagione: l’obiettivo è arrivare nelle prossime settimane a circa 250 brand. Con la piattaforma Connect, sulla quale abbiamo lavorato assiduamente in questi ultimi mesi per potenziare la raccolta ordini e l’esperienza di navigazione, accompagniamo i nostri espositori nelle loro presentazioni e li mettiamo in contatto con i buyer internazionali, lavorando con loro fianco a fianco”, ha dichiarato Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine.
“L’abbigliamento junior in Italia nel 2020 ha contenuto le perdite dovute all’emergenza sanitaria – aggiunge in una nota Raffaello Napoleone, AD di Pitti Immagine – con una flessione che è stata meno pesante dell’adulto. Il fatto che i negozi di abbigliamento bambino siano potuti rimanere aperti anche durante il lockdown ha contribuito a rendere il settore più dinamico. Siamo fiduciosi che la situazione migliorerà nei prossimi mesi, e siamo in attesa di tornare a svolgere fisicamente le nostre manifestazioni”.