Giro di vite in Francia per fronteggiare la minaccia della variante Delta. “Siamo la nazione della scienza, di Louis Pasteur, dell’illuminismo. Se la scienza ci offre un’arma come la vaccinazione, dobbiamo usarla il più possibile”, ha dichiarato ieri in diretta nazionale il presidente Emmanuel Macron, annunciando l’obbligo di sottoporsi al vaccino entro il 15 settembre per tutti gli operatori sanitari o coloro che svolgano lavori di cura, e appellandosi al senso civico nazionale per scongiurare l’avvento di una quarta ondata.
Ma non solo. “Faremo portare il peso di nuove restrizioni a chi non è vaccinato”, ha proseguito Macron, riassumendo così l’intento programmatico di questa nuova mossa emergenziale.
La data per l’ultimatum è il 21 luglio: da quel momento sarà necessario esibire il green pass, in seguito a un’avvenuta vaccinazione o test Pcr negativo, per accedere a concerti, teatri e parchi divertimento del Paese. Ad agosto, l’obbligo, previa approvazione legislativa, sarà esteso anche a bar, ristoranti, centri commerciali, ospedali e case di riposo nonché ad aerei, treni e autobus per lunghi viaggi.
Il governo valuterà l’applicazione del requisito ad altre attività, sulla base di come si evolverà la situazione sanitaria. Intanto, in poche ore, oltre 900mila francesi si sono precipitati a prenotare il vaccino, con una media di 20mila prenotazioni al minuto sulla piattaforma Doctolib.
Se fino a gennaio la Francia procedeva a rilento nella campagna vaccinale, tra gli ultimi Stati in Europa, ha poi accelerato quella che era iniziata come una proceduta complessa e farraginosa. Attualmente, il 52% dei cittadini francesi ha ricevuto la prima dose, il 35% anche la seconda; intanto, però, la media giornaliera dei contagi è di quasi 4.000 al giorno mentre i pazienti ospedalizzati sono circa 1.000, agitando lo spauracchio di una imminente quarta ondata.
Una mobilitazione estiva, dunque, appariva necessaria per spingere la nazione verso una vaccinazione di massa.
Nel corso della conferenza stampa, Macron ha anche affrontato il tema della ripresa economica, confermando il piano di rilancio da 100 miliardi di euro e stimando una crescita nazionale del 6% entro il corso del 2021, nonostante la pericolosa incognita della variante Delta. Anche se, ha ribadito realisticamente, i contraccolpi della pandemia continueranno a farsi sentire fino al 2022.