La maggior cautela e l’atteggiamento più selettivo nei confronti del segmento del lusso si riflette anche nei risultati dell’ultimo incanto di Christie’s, in netta controtendenza, quindi, dall’euforia del periodo post pandemico quando due anni fa è stato segnato il prezzo record per una rara “Himalaya Kelly” venduta per 4 milioni di dollari di Hong Kong (474.000 euro).
L’entusiasmo cede quindi il passo a un comportamento più conservativo anche di fronte a creazioni rare come la Gucci Bamboo Bag, una delle borse più iconiche di sempre e parte fondamentale dell’identità della maison fiorentina. L’esito dell’asta rappresenta anche un ulteriore termometro della percezione sul mercato del marchio del gruppo Kering.
Tre di questi esemplari – due degli anni ’60 e una degli anni ’90 – “attualizzate” con lo spirito della filosofia Himalaya Kelly” sono state offerte nell’asta di Christe’s Handbags Online: The Paris edit, (online dal 31 ottobre al 14 novembre) come top lot dell’incanto ma hanno deluso le attese e sono state vendute a prezzi decisamente inferiori alle stime se si considera che il risultato finale è comprensivo del buyer’s premium.
In particolare la creazione più lussuosa e preziosa della Bamboo presentava un manico in oro 18 carati impreziosito da circa 1.000 diamanti. Alla fine è stata aggiudicata per 138.600 euro un prezzo decisamente distante dal range delle stime pre asta compreso tra 150 mila e 200 mila euro.
I livelli di prezzo delle altre due borse erano più contenuti ma l’esito dell’asta è stato comunque inferiore alle attese. La versione realizzata con l’originale tela GG beige ed ebano degli anni ’60 con una stima compresa tra i 6mila e gli 8mila euro è stata venduta per 6.048 euro (compreso il buyer’s premium) e la Bamboo più innovativa realizzata in pelle liscia color terracotta con la personalizzazione in vetro di Murano degli iconici dettagli in bambù, dipinti a mano con la stampa Herbarium della Maison, presentava una stima compresa tra 20 mila e 30 mila ma l’appassionato comprato anonimo ha deciso che il prezzo era di poco superiore a 10 mila euro, valore che con le commissioni è salito a 12.600 euro.
Gucci, controllata da Kering, insieme a Christie’s fa parte di Artemis la cassaforte della famiglia del miliardo francese Pinault, e devolverà il ricavato della vendita delle tre borse Bamboo pari a 157.248 euro (comprensivo del buyer’s premium) a Save Venice, la principale organizzazione americana senza scopo di lucro dedicata alla conservazione del patrimonio artistico di Venezia, in Italia.
L’asta Handbags Online: The Paris edit, oltre alle tre borse “reinventate” offriva altri 247 lotti e ha totalizzato circa 2,7 milioni di euro e a segnare i risultati migliori e al di sopra delle stime diversi modelli Hermès come l’intramontabile Kelly.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, l’asta di Gucci da Christie’s è stata un tentativo di “convincere i consumatori che il valore di Gucci dura e non è transitorio e dipendente dalla moda di oggi”, ha detto a Bloomberg l’analista di Bernstein Luca Solca “Le aste sono diventate uno strumento collaudato per migliorare l’immagine di marca”.