Due dei principali department store tedeschi, Karstadt e Kaufhof, si sono uniti per creare un colosso da 5,4 miliardi di euro di vendite che si posiziona così come terzo retailer sul territorio dopo El Corte Ingles e Marks and Spencer.
L’accordo di joint venture siglato tra Hudson’s Bay Co. e Signa Group ha visto l’acquisizione da parte di quest’ultimo, proprietario dei department store Karstadt con sede a Vienna, del 50,1% delle operazioni retail del player americano (che manterrà il 49,99%) sul territorio europeo, il cui business principale in Europa è legato a Galeria Kaufhof, ma comprende anche gli shop Saks Off 5th, i department store belgi Inno e alcuni punti vendita Hudson Bay in Olanda.
La fusione tra le due catene di department store, che porta le vetrine complessive a quota 243, è un’inversione di tendenza per Hudson’s Bay che nei mesi scorsi aveva respinto l’offerta di Signa, salvo poi aprire uno spiraglio nel luglio scorso.
Alla guida nella newco Stephan Fanderl, CEO di Karstadt.
Signa Group, guidato da René Benko, prende inoltre possesso, con una transazione separata, del 50% del real estate di Hudson’s Bay in Germania, valutato 3,25 miliardi di euro.
In un’intervista rilasciata a Business of Fashion la CEO di Hudson’s Bay Helena Foulkes ha spiegato come l’obiettivo dell’operazione consista nel «creare più valore per i nostri azionisti e una piattaforma operativa migliore in Europa con la prospettiva di dedicare maggiore attenzione al business in Nord America».
Secondo Reuters, inoltre, il piano di fusione precederebbe il taglio di 5mila dei 20mila posti di lavoro presso Kaufhof (che sommati a quelli di Karstadt arrivano a 32mila), oltre a possibili riduzioni di stipendio: notizie non commentate dai diretti interessati.