Ancora numeri d’oro per Inditex. Il gruppo spagnolo a cui fanno capo, tra gli altri, Zara, Oysho, Massimo Dutti e Bershka ha chiuso il primo semestre dell’anno fiscale corrente a velocità +24,5%, con ricavi complessivi che hanno raggiunto i 14,8 miliardi di euro, contro gli 11,9 miliardi registrati nel medesimo periodo del 2021.
Positivo anche il fronte della marginalità, con profitti che nel semestre hanno corso a +41% fino a raggiungere la quota di 1,8 miliardi di euro. L’ebitda è salito del 30% a 4 miliardi di euro mentre l’ebit ha fatto un balzo in avanti del 44% toccando i 2,4 miliardi. Risultati che, ha dichiarato il colosso del fast fashion, pongono una solida base di resilienza per la seconda metà dell’anno ormai avviata, che inevitabilmente patirà le criticità che si addensano nello scenario globale, dall’inflazione galoppante ai conseguenti rincari fino alle conseguenze del conflitto Russia-Ucraina.
“I risultati – dichiara il CEO Oscar Garcia Maceiras nella nota ufficiale diramata dalla società – sono riconducibili per noi a quattro fattori, fondamentali per la nostra performance. La nostra proposta a livello di prodotto, un’esperienza di acquisto sempre più sofisticata rivolta ai nostri clienti, la nostra attenzione alla sostenibilità e il talento e l’impegno delle persone che lavora per noi. Il nostro modello di business sta procedendo a pieno ritmo e ha un grande potenziale di crescita per il futuro”.
I risultati sono stati in linea con le previsioni degli analisti, che prospettano un autunno/inverno complesso per via dei rincari che stanno interessando trasversalmente tutti i segmenti di mercati e si ripercuoteranno inevitabilmente sul potere d’acquisto dei consumatori. Anche la moda a basso costo, infatti, non è stata esente dall’aumento dei prezzi, costretta dalla congiuntura macroeconomica ad allontanarsi sempre di più dalla gara al ribasso che la pressione inflazionista ha frenato. Risale a quest’estate, a tal proposito, l’indagine di Modaes che dà la misura del fenomeno, riportando come nelle grandi catene oggi acquistare costi l’11% in più rispetto al 2019 pre-pandemico. Un evento straordinario per un settore storicamente deflazionistico come la moda, spiegava il report, ma evidente guardando il listino prezzi dei principali nomi del settore. E il gruppo galiziano non ha fatto eccezione.
Quelli del semestre terminato a giugno, inoltre, sono i primi risultati finanziari in casa Inditex dopo il cambio al vertice della società: una contro-rivoluzione di famiglia che ha visto Pablo Isla, alla guida dell’azienda da 17 anni, lasciare il timone a Marta Ortega, figlia del multimiliardario spagnolo Amancio Ortega, diventata ad aprile presidente. Garcia Maceiras era invece già subentrato a Isla nel ruolo di CEO lo scorso novembre. Il 2021 si era chiuso con numeri stellari per Inditex, segnando un ritorno dell’intero segmento della moda low-cost verso i livelli pre-pandemia. Notevoli le vendite, attestate a 27,7 miliardi di euro, il 36% in più rispetto al 2020, ma ancor più degni di nota gli utili, più che raddoppiati nell’annata a 3,2 miliardi di euro (+193 per cento).