Inditex chiede maggiore trasparenza sulla filiera del cotone. Il numero uno del fast fashion, controllante, tra gli altri, di Zara, ha infatti inviato una lettera all’amministratore delegato di Better Cotton, Alan McClay, chiedendo chiarezza sul processo di certificazione e sui progressi compiuti nelle pratiche di tracciabilità. La richiesta è maturata in seguito a un’indagine che avrebbe provato la negligenza da parte di due produttori brasiliani, certificati dallo stesso ente di Ginevra.
Bisognerà ora attendere i risultati degli accertamenti che Better Cotton ha avviato in Brasile.
Inditex ha chiuso il 2023 con un fatturato in crescita del 10,4% rispetto all’anno precedente a 35,9 miliardi di euro. L’ebitda è aumentato del 13,9% a 9,9 miliardi di euro, mentre l’ebit si è attestato al 23,4%, a quota 6,8 miliardi. L’utile della parent company di Zara ha raggiunto i 5,4 miliardi di euro in aumento del 30,3%. La posizione di cassa netta è balzata del 13,3% a quota 11,4 miliardi.
Il gruppo guidato da Óscar García Maceiras non acquista direttamente il cotone, ma i suoi fornitori sono sottoposti a controlli da parte di certificatori come, appunto, Better Cotton, che dovrebbero verificare le buone pratiche di approvvigionamento delle materie prime. Better Cotton, con sede a Ginevra, è uno dei maggiori certificatori mondiali di pratiche sostenibili nell’industria del cotone. Il suo obiettivo dichiarato è “aiutare le comunità del cotone a sopravvivere e prosperare, proteggendo e ripristinando l’ambiente”.