I colossi dell’hi-tech battono lo smartwatch italiano. La startup italiana ‘I’m spa’, dei giovani Manuel Zanella e Massimiliano Bertolini, che ha firmato il progetto e la realizzazione del primo smartwatch ‘I’m Watch’, l’orologio da polso in grado di dialogare con lo smartphone è finita in liquidazione.
L’azienda vicentina, finanziata da Ennio Doris, il patron di Banca Mediolanum, ha issato bandiera bianca dopo l’ingresso sul mercato dell’iWatch di Apple: stessa tecnologia, due anni dopo, firmata però da un brand di maggior appealing internazionalmente.
I’m spa ha annunciato ufficialmente l’addio al business della «wearable technology», la tecnologia che si può indossare, perché i conti non hanno soddisfatto le attese. Il fatturato 2012 avrebbe dovuto raggiungere, secondo le previsioni, 12 milioni di euro per poi continuare a crescere. Al contrario, nel 2013 le vendite hanno toccato i 4,2 milioni nonostante il prodotto fosse più versatile degli iWatch per il fatto di supportare anche i sistemi operativi Android e Blackberry. Inoltre, la proposta era affiancata dalla linea ‘I’m jewel’ dedicata ad un target di fascia alta e da distribuire tramite gioiellerie.
“Siamo stati i pionieri – si legge nel comunicato stampa diffuso dall’azienda vicentina – ma in uno scenario di forte competizione con multinazionali planetarie, si dimostra ancora una volta che chi per primo si muove in un determinato settore innovativo spesso non riesce a diventare il player di riferimento del mercato. Peccato, perché i piani di marketing erano ben definiti ed eravamo pronti a un lancio in grande stile”.