‘Gira la moda’ era un gioco da tavolo per bambine famoso negli anni Ottanta dove azionando una ruota il giocatore poteva creare nuovi abbinamenti, mettendo insieme e rimescolando le carte in tavola. Anche oggi la moda gira. Ma non è un gioco da bambine. Anzi. Le protagoniste sono donne con la grinta necessaria a contendersi le poltrone di comando del giornalismo moda internazionale. Poltrone che valgono molto, in termini di potere e di relazioni pubblicitarie.
Tutto è iniziato i primi giorni di marzo. A sorpresa, Suzy Menkes ha dato le dimissioni dall’Herald Tribune (oggi International New York Times), dopo 25 anni di tendenze e retroscena dal piglio tagliente, per passare alla famiglia Condé Nast come critico e giornalista per tutta la parte online di Vogue. “Sento che questo è il momento perfetto per abbracciare una nuova sfida nell’era digitale”, ha dichiarato la Menkes. A nessuno è sfuggito quanto il passaggio sia strategico dal punto di vista del business. Si va ben oltre il giornalismo. Vogue aveva bisogno di un nome cui affidare il riposizionamento mondiale. E, non a caso, oltre a occuparsi dei siti web di Vogue nei mercati internazionali, tra cui Gran Bretagna, Francia, Italia, Cina, Russia, Giappone, Germania e Spagna, con il ruolo di Vogue Editor, la Menkes assumerà il ruolo guida nell’organizzazione di una conferenza annuale dedicata al settore dei beni di lusso per Condé Nast International.
La mossa non poteva non attivare un risiko delle poltrone. Al posto della Menkes, serviva un altro nome capace di “reggere” il business. E, circa un mese più tardi, è arrivato il piglio d’acciaio di Vanessa Friedman, già fashion editor del Financial Times, nominata fashion director e chief fashion critic del New York Times.
Lo scambio delle firme della moda, lasciava scoperto un tassello. E il cerchio è stato chiuso a inizio maggio, quando il Financial Times ha trovato in Jo Ellison il sostituto della Friedman. Da dove viene Ellison? Da Vogue Britain, ovvero proprio da Condé Nast. Passerà alla direzione fashion del Financial Times il prossimo mese di agosto.
La parola più adeguata l’ha usata Lionel Barber, direttore del Financial Times: “Jo si unisce al team di FT in un momento importante di crescita del nostro ‘portafoglio del lusso’”. Carriere, promozioni e business. E la moda gira.