Fiumi di parole tra le comunicazioni via social network. Prima i podcast, poi i video parlati di TikTok e Instagram fino ad arrivare a Clubhouse. E adesso Facebook non resta più in silenzio. La piattaforma ideata da Mark Zuckerberg ha lavorato alla realizzazione di uno studio di registrazione a portata di click: “Proprio come abbiamo fatto con le foto e i video, vogliamo che tutti abbiano accesso a strumenti abbastanza sofisticati da poter essere considerati professionali, ma anche intuitivi e divertenti. Come avere uno studio di registrazione sempre disponibile”.
I nuovi strumenti di creazione di audio permetteranno la realizzazione di ‘Soundbite’: brevi clip audio creative che verranno testate nei prossimi mesi con un ristretto numero di creator, così da perfezionare il prodotto grazie al loro aiuto prima di renderlo disponibile a tutti. Inoltre gli utenti saranno in grado di ascoltare podcast direttamente su Facebook sia mentre l’app è in uso sia quando è in background, proprio come accade su Spotify. Facebook sta per iniziare a testare stanze audio in diretta e pensa potrebbero essere disponibili per tutti sull’app entro questa estate.
La svolta audio di Facebook segue i passi fatti dagli altri social nel medesimo campo. A marzo Instagram, da sempre piattaforma prediletta dalla moda, ha annunciato l’introduzione del servizio Live Rooms, una modalità che permette di realizzare dirette con 4 utenti in collegamento contemporaneo anziché i canonici due. La mossa non è stata solo una risposta a Clubhouse, il social audio-only amato dal fondatore di Off-White Virgil Abloh, ma anche un adeguamento a un trend che sembra prendere consistenza: quella di un ritrovato valore dei contenuti, rispetto ai quali l’immagine sembra (cosa impensabile ancora pochi mesi fa) andare in secondo piano. Oltre alle foto condivise nel feed, Instagram è sempre più veicolo di messaggi video vocali proprio attraverso le dirette e i Reels, servizio lanciato la scorsa estate che, sulla scia di Tik Tok, permettere agli utenti di realizzare brevi video di 15 secondi editabili e accompagnati da colonne sonore. Le foto, spesso condivise dopo essere state perfezionate con filtri e minuziose modifiche, risultano meno immediate e spontanee rispetto a conversazioni in diretta che talvolta raggiungono migliaia di follower, fruibili anche al termine del talk come fossero podcast. Anziché postare una foto si passa a cliccare ‘play’. Il dossier del prossimo numero di Pambianco Magazine in uscita il 30 giugno si focalizzerà proprio sul tramonto del monopolio della parola sulle immagini nella comunicazione di moda.
Lo hanno capito bene anche le griffe del lusso, in primis Chanel che, già nel 2017, aveva lanciato il podcast ‘3.55’, realizzato in concomitanza con la chiusura dello storico concept store Colette. È stata poi la volta di ‘Chanel at the Opera’ fino alla recente serie ‘Chanel Connects’, animata da alcuni dei più celebrati talenti contemporanei provenienti da cinema, architettura, danza, musica e moda. Ciò che sorprende è la possibilità di dialogare oltre la moda, destando quindi l’interesse di chi ha altre passioni, non necessariamente collegate alle passerelle. Certo non mancano approfondimenti mirati, come ‘The Gucci podcast’ e ‘The memory of…with John Galliano‘. Lo scorso anno è stata inaugurata la serie ‘Dior Talks – Feminist Art’: conversazioni della durata di circa 30 minuti che esplorano il ruolo della figura femminile all’interno del marchio e quello rivestito dalle artiste che hanno collaborato con la maison. Alla lunga lista si aggiungono anche ‘Chloé Radio’ e ‘Faubourg of dreams’, quest’ultimo ricco di interviste esclusive ai dipendenti impegnati nell’headquarter di Hermès.
Per l’edizione di febbraio della Milano fashion week, Giuseppe Zanotti ha allestito un talk su Clubhouse insieme a varie personalità. Parallelamente le fondatrici di The Attico hanno organizzato un evento Clubhouse dedicato alla loro prima capsule streetwear. Recentemente Versace ha presentato il progetto Medusa Power Talks, una piattaforma tutta al femminile che racconta le storie di donne al potere nel 2021.