L’emergenza sanitaria ha evidenziato l’indispensabilità degli investimenti in IT da parte delle aziende del food&beverage, comparto che vale il 25% del giro d’affari di Sidi Group. Il ceo Massimo Dal Checco: “La rivoluzione digitale delle aziende parte dal ripensare i propri modelli di business, innovando costantemente processi e prodotti”
La pandemia ha rappresentato uno stress test per la digitalizzazione delle aziende, un acceleratore in grado di evidenziare che gli investimenti vanno fatti subito. Ora, dopo anni di moral suasion, i fornitori di tecnologia e sistemi gestionali si confrontano con clienti più consapevoli. Sidi Group, società di consulenza informatica e gold value added reseller partner di Sap, con quattro sedi nel territorio nazionale e una in Africa, completa le forti competenze di system integrator con Jumpit, start-up innovativa, e la collaborazione con le start-up più visionarie di PoliHub, l’incubatore del Politecnico Milanese. Nasce con un focus iniziale per il mondo delle utility, per poi crescere in maniera significativa nell’ambito dell’industria e del food&beverage che oggi, sottolinea il ceo Massimo Dal Checco: “Rappresenta il 25% del fatturato complessivo”.
Tra i diversi ambiti del f&b, quali sono per voi quelli più importanti?
Siamo partiti con un’approfondita esperienza nel mondo caffè, che ha avuto una crescita importante negli ultimi anni. Inoltre, siamo ben inseriti tra le aziende del riso, del latte e i suoi derivati, frutta secca, spezie e aromi, acqua minerale e alcolici.
Come hanno reagito all’emergenza sanitaria queste aziende?
Essendo alimentaristi, non hanno mai bloccato la produzione, prediligendo la fornitura per la gdo. In alcuni casi hanno rapidamente convertito la loro attività. Per esempio dagli alcolici all’alcol etilico per rafforzare la disponibilità di disinfettanti nel periodo di emergenza sanitaria.
Con quali risultati?
Lo ‘stop and go’ della pandemia ha creato, in alcuni casi, delle forti accelerazioni di business e chi si è fatto trovare pronto, essendo dotato di un sistema informativo e gestionale adeguato, è riuscito a rispondere all’emergenza in maniera appropriata. Chi invece non era pronto, ha avuto qualche difficoltà in più. Sicuramente ora le aziende guarderanno con maggior attenzione agli investimenti tecnologici avendone potuto apprezzare, direttamente o indirettamente, i benefici sul business.
L’e-commerce ha evidenziato crescite a tripla cifra. È andato tutto bene per chi lo ha proposto?
In realtà si e no, perché chi lo aveva attivato come canale aggiuntivo senza ripensare al proprio sistema logistico ha dovuto affrontare importanti criticità, con conseguenti disservizi al cliente finale. L’innovazione non è solo tecnologia, è cambiare schemi e abitudini. È un processo di integrazione totale, e una volta avviato mette le imprese in condizione di crescere e di rispondere rapidamente ai cambiamenti.
Quindi in che direzione dovrebbero andare gli investimenti delle aziende?
In uno scenario altamente competitivo e caratterizzato da grande accelerazione del cambiamento a livello internazionale, l’innovazione, assieme alla sostenibilità, rappresenta una strada irrinunciabile. Gli investimenti nel settore del f&b puntano a innovare gli impianti, la logistica, ad assicurare il controllo qualità e la sicurezza in senso ampio e la tecnologia è l’elemento differenziante. Ne sono esempio: la blockchain che garantisce sicurezza alimentare, tracciabilità e affidabilità a tutta la filiera produttiva e di distribuzione; i dispositivi connessi della fabbrica intelligente che scambiano dati attraverso il ‘cloud’; la manutenzione preventiva basata su analisi predittive delle informazioni. E molto altro.
Che garanzie offrono i vostri servizi e soluzioni applicative?
Disporre di un sistema gestionale in grado di sostenere una strategia di crescita, come Sap, è un investimento che dà frutti a lungo termine. Sap offre un’ampia gamma di soluzioni applicative per semplificare la gestione aziendale e rendere l’”Impresa Intelligente”, sfruttando meglio i dati, alimentati dai processi interni e dalla filiera integrata, al fine di ottenere informazioni affidabili e in tempo reale. Attraverso la piattaforma tecnologica in cloud, Sap apre la possibilità di estendere, integrare e costruire nuove applicazioni come ad esempio quelle di Sidi relative al processo “from order to cash”: la gestione della forza vendite, un’app per la “presa d’ordine”, … Inoltre, un sistema gestionale internazionale come Sap, quando si aprono opportunità in ambito m&a, accelera i tempi dell’integrazione, le opportunità sono quindi molteplici. Sidi ha affiancato molte aziende nel loro percorso di trasformazione digitale con Sap ed è loro ancora vicina nell’evoluzione del sistema informativo aziendale e nel supportarli attraverso un servizio applicativo e sistemistico continuativo e certificato.
Con la cancellazione delle fiere internazionali, che contributo può offrire la tecnologia per lo sviluppo commerciale?
È un argomento tra i più importanti del momento. Per ora la tecnologia digitale ha permesso di mantenere le relazioni con i clienti consolidati, ma la sfida è utilizzarla per acquisirne di nuovi. Anche in questo caso, non basta investire in tecnologia, perché quella delle aziende continua a essere una forza vendita ‘di strada’ e non una forza vendita digitale. Ancora una volta, la digitalizzazione comporta una revisione dei processi interni per le aziende e un adeguamento delle competenze digitali per le persone.