La lista dei luxury brand che prendono le distanze dalle pellicce si allunga. Dolce & Gabbana ha appena comunicato che dismetterà l’uso della pelliccia animale in tutte le sue collezioni a partire dal 2022. “Nell’ottica di preservare il lavoro e la professionalità dei maestri pellicciai, depositari di conoscenze e abilità specifiche dal valore aggiunto irrinunciabile, Dolce & Gabbana continuerà a collaborare con questi artigiani nella realizzazione di capi e accessori in eco-pelliccia, un’alternativa sostenibile, faux fur, che ricorre all’uso di materiali riciclati e riciclabili”, specifica in una nota il marchio italiano. La nuova politica della griffe è supportata dalla Humane Society of the United States e dalla Humane Society International, in conformità con le indicazioni della Fur Free Alliance.
“Dolce&Gabbana – spiega il group communication & marketing officer Fedele Usai – sta lavorando a un futuro più sostenibile, nel quale l’uso della pelliccia animale non può essere contemplato. L’intero sistema moda ha una responsabilità sociale importante che deve essere promossa e incoraggiata: integreremo nelle nostre collezioni materiali innovativi e processi di produzione rispettosi dell’ambiente, salvaguardando allo stesso tempo i posti di lavoro e le professionalità che rischiavano di estinguersi”.
La decisione del duo di stilisti è stata come prevedibile applaudita da enti come Lav – Lega Anti Vivisezione: “Il futuro della moda sostenibile, etica, bella a prescindere che sia di lusso o meno, è senza materiali di origine animale. La pelliccia ormai appartiene al passato e agli anni più bui di una industria, quella dell’abbigliamento, che non teneva conto del ruolo attivo di attori sociali delle aziende della moda e che, in quanto tali, non possono fare a meno di fare rientrare nei propri modelli di business i valori di rispetto per gli animali sempre più radicati nella società”, dichiara in una nota Simone Pavesi, responsabile Lav area moda animal free. Concorda Joh Vinding, presidente della Fur Free Alliance: “Celebriamo Dolce & Gabbana per aver terminato ogni associazione con la crudeltà delle pellicce e per essere passata a materiali più umani e innovativi. Il mondo sta cambiando e marchi come Dolce & Gabbana si stanno giustamente adattando a un consumatore in evoluzione, che vuole che le aziende prendano posizione contro la crudeltà verso gli animali e innovino per un futuro più sostenibile”.
Roberto Tadini, presidente Associazione Italiana Pellicceria, spiega invece a Pambianconews un punto di vista differente: “Positivo che Dolce & Gabbana apprezzi e difenda la capacità artigianale dei pellicciai preservandone il lavoro; dal nostro punto di vista è strano che imposti la sua ricerca per le nuove collezioni su ‘materiali riciclati e riciclabili’ quando il primo materiale che ha queste caratteristiche è proprio la pelliccia naturale, da sempre recuperabile, smontabile, capace di diventare ‘materia prima seconda’ grazie proprio a quella stessa manodopera di cui gli stilisti parlano”. Il manager ricorda inoltre gli aggiornamenti effettuati dal punto di vista legislativo e l’introduzione del marchio Furmark: “Al di là del fatto che dal 2020 queste alternative non possono essere chiamate né eco-pelliccia né faux fur (grazie al Decreto Legge 68 voluto dall’Europa a tutela del consumatore, che consente di chiamare pelliccia solo il prodotto naturale composto da cuoio e pelo), quello che ci sentiamo di ribadire con chiarezza è che le pellicce sul mercato dal 2022 sono certificate Furmark, garantite dal punto di vista del benessere animale negli allevamenti, dell’impatto ambientale delle concerie, della sicurezza per la salute delle persone e della correttezza del rispetto del lavoro sul piano della produzione. Certo si può scegliere di non portare pellicce, così come si può scegliere di non mangiare carne. Ma non si può dire che il sistema moda ha una responsabilità sociale importante, quella di utilizzare processi di produzione rispettosi dell’ambiente, senza prendere atto che la pellicceria, parte del sistema moda da sempre, lo fa”.
L’annuncio di Dolce & Gabbana segue di poche giorni l’analoga decisione comunicata da Moncler, il gruppo guidato da Remo Ruffini interromperà l’acquisto di pelliccia quest’anno, e l’ultima collezione con capi con pelliccia sarà l’autunno/inverno 2023. Lo scorso settembre il colosso del lusso Kering ha annunciato che a partire dalle collezioni collezioni autunno/inverno 2022 nessuna delle maison del gruppo, tra cui Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, utilizzerà le pellicce animali. Tra i nomi di grandi stilisti e case di moda ad aver bandito le pellicce troviamo Valentino, Armani, Michael Kors, Stella McCartney, Prada, Versace e Jimmy Choo. Tra le aziende della moda fast fashion, invece, risultano fur free Zara, Mango, H&M, e l’italiana Ovs.