Ernesto Gismondi, fondatore insieme a Sergio Mazza della Società di design e illuminazione Artemide parla con soddisfazione del fatturato conseguito nel 2005. «Il fatturato del 2005 ha superato leggermente i 100 milioni di euro, crescendo del 10% rispetto al 2004, l'utile operativo ha raggiunto il 9% dei ricavi a 1'ebitda è stato del 15%, spiega. Ma la cosa più importante è che, per la prima volta dal 2001, abbiamo visto più vitalità nella maggior parte dei nostri mercati, soprattutto fuori dall'Europa. Esportiamo il 73% della produzione a abbiamo notato una grande ripresa nelle Americhe, in Giappone e una crescente domanda dal “bric”. Ossia da Brasile, Russia, India e Cina. Sono i mercati del futuro ed è lì che punteremo nei prossimi anni».
Il mercato che attualmente rende di più ad Artemide sono gli Usa. «Gli Stati Uniti sono per noi un mercato cruciale e assorbono il 14% del fatturato: abbiamo negozi in 14 città americane, tra cui New York, Boston, San Francisco, Chicago, Los Angeles. Nel 2005 le vendite sono aumentate del 22% e il nostro successo è dovuto ai prodotti ma anche ai servizi post-vendita che offriamo, non solo in America ovviamente».
Sul fronte della concorrenza cinese Gismondi spiega che “sono anni che combattiamo per la difesa del nostro marchio, mentre siamo impotenti contro le imitazioni di singoli prodotti. Credo però che presto i cinesi saranno in grado non solo di copiare, ma anche di creare. Come è successo in Giappone. Non escludo di assumere un designer cinese, prima o poi» .
Estratto da Il Sole 24 Ore del 3/02/06 a cura di Pambianconews