Avirex spa diventa italiana. E Alfredo Cionti, il manager che l’ha lanciata, è il nuovo proprietario, subentrato alla giapponese Edwin. Quelli riuniti da Cionti nel nuovo quartier generale di Milano, ovviamente arredato con mobili americani anni Quaranta e Cinquanta, da dove la Avirex europea lancerà una nuova offensiva nel settore dell’abbigliamento total look.
Il business del brand è diviso fra tre aziende, una negli Usa, di proprietà della famiglia Clyman, una in Giappone, che fa capo alla conglomerata Edwin, e la terza in Italia, dove Cionti è diventato presidente di Avirex spa. E ha firmato il contratto per il design a livello mondiale. Con una particolarità: tutta la produzione viene fatta in Italia, se si escludono i classici pantaloni, legati a un’azienda colombiana che vanta l’esclusiva del tessuto (ma anche questa linea, sempre con tessuto colombiano, dovrebbe venire trasferita in una industria bresciana).
Per Cionti, è strategico il controllo della qualità della produzione (affidata in licenza a sette specialisti verticali: camiceria, maglieria, pelle eccetera) e della rete commerciale. Così ha allestito una struttura, con una intranet di ultima generazione, in grado, ai costi attuali, di moltiplicare per cinque nei prossimi anni l’attuale fatturato di 30 milioni di euro.