H&M chiude in positivo il primo semestre 2022 nonostante i lunghi ritardi nei trasporto e i costi elevati, che presentano un’ulteriore sfida per il gruppo cui fanno capo, oltre all’omonimo marchio, Cos, Monki, & Other Stories, Arket, Afound, H&M Home e Weekday. A infondere nuova fiducia nel colosso svedese del fast fashion sono i risultati del periodo in esame, terminato lo scorso 31 maggio con vendite nette in aumento del 20% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
In un report rilasciato oggi, l’azienda ha detto che ha lanciato un riacquisto di azioni di tre miliardi di corone svedesi (280,8 milioni di euro).
Il fatturato dei sei mesi ammonta a 103,670 miliardi di corone svedesi (circa 9,7 miliardi di euro), nonostante l’interruzione delle vendite provenienti da Russia, Belarus e Ucraina nel 2022. L’utile è arrivato a 2,8 miliardi di corone (quasi 259 milioni di euro), da un utile di 1,7 miliardi di un anno prima.
“Anche se le restrizioni associate con la pandemia da Covid-19 sembrano, per la maggior parte, al passato, le sfide rimangono” ha dichiarato in una nota la CEO Helena Helmersson, aggiungendo che andando avanti, l’azienda è focalizzata sulla moda sostenibile e i loro piani di renderla accessibile. “Stiamo svolgendo un ampio lavoro per dare priorità alle iniziative, ridistribuire le risorse e garantire una buona redditività continua”, ha continuato.
ll retailer ha affermato che le vendite nei negozi fisici sono aumentate sostanzialmente nel trimestre terminato il 31 maggio, mentre l’online ha continuato ad andare bene, anche se le vendite di giugno dovrebbero diminuire del 6% in valute locali durante l’anno in mezzo a dati comparabili difficili. Le vendite sospese in Russia, Bielorussia e Ucraina rappresentano cinque punti percentuali del calo delle vendite di giugno.
La società fast fashion ha registrato un utile netto fiscale del secondo quarter superiore alle attese poiché gli utili sono stati sostenuti da collezioni molto apprezzate e ribassi inferiori. Nel trimestre terminato lo scorso 31 maggio, l’utile netto è salito a 3,68 miliardi di corone svedesi (344 miliardi di euro) per il trimestre, rispetto ai 2,77 miliardi di corone svedesi dell’anno precedente. Gli analisti intervistati da FactSet, una piattaforma di Dow Jones, si aspettavano 3,09 miliardi di corone svedesi. Per lo stesso periodo, le vendite sono aumentate del 17% a 54,5 miliardi di corone svedesi (5,10 miliardi di euro), come annunciato in precedenza. Navigando una situazione geopolitica e economica complicata, l’azienda punta all’America Latina dove la società aveva già assicurato i contratti di locazione.