Non sempre moda e calcio sono un match vincente. A darne una conferma è The Messi Store, la linea di abbigliamento casual ideata dalla stella del calcio Lionel Messi e prodotta da Mgo Global, che nonostante nel secondo semestre dell’anno sia riuscita ad aumentare del 134% le proprie vendite, raggiungendo i 226.345 di dollari (circa 211mila euro al cambio attuale), non è ancora in grado di ‘sopravvivere’ al minimo garantito che deve al calciatore per l’uso del suo nome.
Con il debutto della label a fine 2019, il gruppo americano guidato da Virginia Ginny Hilfiger ha infatti stipulato un accordo che garantisce al fuoriclasse argentino, ogni trimestre, una somma non inferiore ai 320mila dollari. Già con la chiusura dello scorso anno il brand era in perdita, ma la proprietà sperava nella vittoria dei mondiali di calcio per risollevare il marchio. Ad incedere sui ricavi sarebbe invece stato il passaggio dal calciatore alla squadra statunitense Inter Miami, dove sta riscontrando un successo senza precedenti, tra goal segnati, il primo trofeo vinto nella storia del club, maglie sold out e biglietti per le partite vertiginosamente aumentati di prezzo.
Il successo di Messi in campo però non sta ancora avendo lo stesso riscontro nei conti del brand che porta il suo nome, sia per via dell’Ipo travagliata di Mgo Global, che solo nell’ultimo trimestre ha subito perdite pari a 1,3 milioni di euro, sia a causa delle clausole forse troppo redditizie per il campione. Messi, come riporta il quotidiano spagnolo El PaÌs, ha infatti ceduto i diritti sul suo nome e sulla sua immagine in cambio di una royalty del 12% sulle vendite della linea di abbigliamento, con un contratto dalla durata di tre anni, in scadenza nel 2024, che lo vedrà incassare complessivamente 4 milioni di euro.