Il “bambino” russo pronto a quotarsi a Londra. Si tratta della Detsky Mir, il più grande rivenditore di childrenswear dell’area con oltre 200 punti vendita tra Russia e Kazakhistan, simbolo dell’Unione sovietica e rilevata nel 1996 dalla conglomerata russa Sistema, gruppo controllato dall’oligarca Vladimir Evtushenko, quotato a sua volta a Londra. Proprio nella capitale britannica era previsto per metà marzo lo sbarco sul London Stock Exchange azionario del retailer da oltre 27 miliardi di rubli di turnover (oltre 560 milioni di euro al cambio attuale) con un’Ipo che, secondo le stime di Reuters, avrebbe potuto rastrellare sul mercato tra i 300 e i 400 milioni di dollari. Ma il mix tra la discesa del rublo, il cui valore è diminuito dell’11% rispetto al dollaro sulla scia delle preoccupazioni circa l’impatto di un deterioramento delle relazioni con l’occidente, il calo dell’indice Micex di Mosca, caduto il 13% quest’anno, hanno congelato i progetti di Ipo del retailer. Il quale è in buona compagnia: in stand by sono finiti anche i piani di quotazione di altri gruppi come la consociata russa del gruppo tedesco Metro e la Credit Bank di Mosca. Le crescenti preoccupazioni sulla questione Ucraina messo in stand by i banchieri e i possibili investitori in attesa di capire se la situazione geopolitica determinerà pesanti sanzioni alla Russia da parte dell’occidente.