Arriva in un momento delicato per le aziende italiane dell’arredo, penalizzate da un forte calo dei consumi interni, la notizia che Ikea, in controtendenza, ha deciso di trasferire la sua produzione dall’Asia all’Italia. Nello specifico saranno le tre regioni di Veneto, Piemonte e Lombardia ad essere investite da quest’aria di cambiamento, in positivo.
Sono 24 i fornitori italiani scelti, tra i quali Whirlpool, Electrolux, Natuzzi, Elica cappe, Friul Intagli, Manuex e Paini rubinetterie, che vedranno crescere vertiginosamente le loro vendite. Un incremento sensibile sarà registrato anche a livello di assunzioni: si calcola, infatti, che la ricaduta occupazionale legata a queste nuove commesse produttive implicherà la creazione di 2.500 nuovi posti di lavoro che, sommati ai 6.600 dipendenti della rete commerciale e logistica e all’indotto dei punti vendita, raggiungerà un totale di 11mila posti di lavoro.
Lars Petersson, AD di Ikea Italia, fa sapere che l’intenzione di Ikea è investire di più sull’Italia, Paese in cui il colosso svedese ha sempre intrattenuto buoni rapporti con i fornitori, ai quali riconosce la qualità dei prodotti e la capacità di far fronte velocemente ai cambiamenti di prodotti richiesti dai clienti.
Bisogna però aggiungere che ormai il costo del lavoro in Cina sta aumentando notevolmente e questo, sommato alle spese di trasporto dall’Asia all’Italia, a volte non risulta più così conveniente. Meglio dunque la qualità a chilometro zero!