In Cina, la crisi immobiliare in corso continua a gettare un’ombra sull’economia del paese dato che il default sui pagamenti ad agosto ha scosso i mercati, spingendo il governo cinese a intervenire per la prima volta, una mossa alla quale in precedenza aveva resistito. Così, l’ex Celeste Impero da una parte e dall’altra l’incertezza sui tassi d’interesse che ha portato al ridimensionamento della crescita del mercato americano alle prese con l’inflazione, stanno impattando sulla crescita dei titoli del lusso europei. Secondo una analisi di Reuters, l’indice Stoxx Europe Luxury 10 che include dieci società del lusso, tra cui i giganti Lvmh e Kering a Parigi e Richemont a Zurigo, ha registrato il più grande calo trimestrale dal 2020 e dalla fine di marzo il valore di questi dieci titoli avrebbe perso ben 175 miliardi di dollari (circa 166 miliardi di euro). Già a fine settembre l’agenzia segnalava come l’indicatore dei principali titoli europei del settore del lusso era sceso del 20,05% dal picco record toccato a maggio, un calo che confermerebbe che l’indice si trova tecnicamente in territorio di mercato ribassista.
“Sebbene l’indice di lusso ‘Big 10’ sia ancora in crescita del 20% rispetto all’anno precedente, il terzo trimestre ha visto la sua peggiore performance trimestrale rispetto allo Stoxx 600, che è sceso del 2,5%”, sottolinea l’analisi della Reuters che aggiunge come, secondo quanto riferito dagli analisti, il calo del lusso rifletterebbe l’incertezza sull’economia europea e le prospettive su quella cinese.
Tra gli analisti aumenta la cautela sul settore del lusso. Ubs la scorsa settimana ha ridotto le sue stime per tenere conto del rischio di rallentamento del consumo cinese. La banca ha anche attuato una serie di revisioni al ribasso sui target price delle maggiori aziende del lusso italiane. In particolare, ha tagliato il prezzo obietto su Salvatore Ferragamo a 12 euro per azione (da 13 euro), su Moncler a 70 euro per azione (da 73,5 euro), su Brunello Cucinelli a 95 euro per azione (da 101 euro), su Tod’s a 50 euro per azione (da 55 euro), su Ferrari a 355 euro per azione (da 375 euro)
Morgan Stanley ha tagliato del 6% la sua stima di utili per azione per il 2024 per i beni di lusso, mentre Bank of America ha tagliato la sua previsione del 7 per cento. Barclays ha abbassato le sue raccomandazioni su Lvmh e sul settore del lusso da positive a neutrali. Lvmh pubblicherà domani i risultati del terzo trimestre dell’anno. Tuttavia, non siamo davanti a una frenata, quanto piuttosto a una sorta di aggiustamento del tiro che, però, conferma la tenuta del luxury. Come sottolinea Bernstein, “la correzione del settore è stata eccessiva”, hanno detto gli analisti della società, aggiungendo che le aziende come Lvmh, che stanno spendendo nel marketing e che stanno alleggerendo gli aumenti di prezzo, sono nella posizione migliore in un ambiente economico incerto”, si legge su Reuters.