Il coronavirus colpisce Jeckerson. Dopo un altro marchio storico del settore come Rifle, anche il brand bolognese dei jeans con le toppe è stato infatti dichiarato fallito lo scorso 11 novembre dal Tribunale di Bologna. Secondo quanto riportato dalla stampa italiana, il Tribunale avrebbe rigettato la domanda di ammissione al concordato presentata la scorsa estate dalla società controllata dal 2008 dal fondo inglese Stirling Square Capital, che avrebbe chiuso il 2019 con una perdita di circa 4 milioni di euro.
Termina così il tentativo di rilancio partito negli ultimi anni: nel 2015 l’azienda aveva rischiato un crack da 90 milioni di euro e l’anno successivo il tribunale l’aveva ammessa alla procedura di concordato preventivo in continuità. Nell’ottobre 2017, il brand dei fratelli Chionna aveva lanciato un nuovo store concept, inaugurato con la riapertura del flagship milanese di corso Matteotti, mentre nel giugno 2019 aveva fatto il suo ritorno a Pitti Uomo, annunciando una nuova strategia commerciale basata su wholesale ed espansione estera.
Il piano di rilancio prevedeva un ampliamento della gamma prodotto, che ha portato Jeckerson dai pantaloni a un vero e proprio total look e che negli anni ha visto la nascita di linee di occhiali, beachwear, calzature, underwear, oltre alle collezioni kidswear.
Con il fallimento è stato nominato un curatore che dovrà ripagare i debiti e cercare di vendere il marchio. Venti i negozi sparsi in tutta Italia, più il magazzino di Bologna.