Harrods, il department store più famoso di Londra, torna all’utile nel suo ultimo esercizio finanziario. Nei 12 mesi chiusi lo scorso gennaio, il valore lordo di mercato dell’attività dell’insegna di Brompton road è aumentato del 42,6%, a 1,565 miliardi di sterline (1,82 miliardi di euro) e il suo fatturato totale è salito del 35,5% a 581,9 milioni di sterline. Nell’anno in corso, spiega la stampa britannica, le vendite dovrebbero evidenziare un recupero dei livelli pre-Covid. Harrods ha realizzato profitti ante imposte di 51 milioni di sterline lo scorso anno, contro una perdita di 68,3 milioni dell’esercizio precedente.
Secondo quanto riportano le testate di settore, la shopping destination di Knightsbridge ha chiuso solo per dieci settimane nei dodici mesi in oggetto. L’anno precedente le settimane di chiusura erano state 22. L’aumento del turnover riflette direttamente il miglioramento della situazione sanitaria, che ha consentito una maggiore continuità dell’attività. La carenza di turismo internazionale ha avuto un grande impatto sulle vendite di Harrods durante la pandemia. Tuttavia, con l’allentamento delle restrizioni, gli acquirenti mediorientali sono tornati nel Regno Unito, mitigando il continuo calo dei consumatori asiatici. Le vendite degli acquirenti cinesi hanno rappresentato il 15% delle vendite di Harrods nel periodo in oggetto, contro il 23% del 2019.
“I tempi dei gruppi di turisti cinesi che fanno il tour dei grandi magazzini sono finiti. Lo shopping è il motivo principale per cui i cinesi visitano il Regno Unito e ora siamo il 20% più costosi di Parigi”, ha dichiarato al Sunday Times il managing director di Harrods, Michael Ward. Il manager ha fatto riferimento alla decisione del governo di eliminare gli acquisti esentasse per i visitatori stranieri. I conti dell’azienda mostrano anche un aumento dei costi di importazione dovuto alla Brexit.