Il secondo lockdown inglese mette in difficoltà Harrods, vero e proprio simbolo dello shopping londinese. Secondo quanto riferito dal Sunday Times, infatti, il retailer di lusso starebbe riorganizzando la sua linea di credito revolving da 200 milioni di sterline (oltre 220 milioni di euro), poiché il secondo stop alle attività potrebbe costringere Harrods a non rispettare gli accordi con i suoi finanziatori.
Stando al Sunday Times, ad agosto il grande magazzino del lusso aveva già rinegoziato i termini di una linea di credito con la Qatar National Bank per evitare di violare quanto stipulato ad aprile. Il nuovo lockdown però costringerebbe il management a rivedere di nuovo i termini degli aiuti.
Il personale di Harrods, dal canto suo, ha già scontato i pesanti effetti della pandemia: sono stati infatti quasi 700 i licenziamenti, su un organico di 4.800 unità. Prima del Covid-19 il punto vendita di Knightsbridge contava circa 80mila daily shoppers. Oggi Harrods teme di non rivedere i big spender stranieri, storica spina dorsale delle sue vendite, prima del 2022.
Nell’anno in corso il giro d’affari dovrebbe lasciare sul terreno il 45 per cento.
Nei 12 mesi allo scorso febbraio, quindi prima dello scoppio della pandemia, Harrods ha registrato vendite in progressione da 868,5 a 871 milioni di sterline (circa 964 milioni di euro) e profitti in aumento dell’11% a 191, 3 milioni.