Il Polo della Qualità non è solo un nuovo spazio produttivo e commerciale a disposizione delle imprese partenopee che operano nel settore dell'alto artigianato industriale, ma anche un polo di promozione imprenditoriale, affiancato da un fitto programma di iniziative.
Quali sono le caratteristiche che oggi contraddistinguono le industrie campane nella filiera del lusso?
Il made in Campania nei settori della moda e della gioielleria ha una tradizione secolare. In particolare la sartoria partenopea ha radici di grande pregio. L'artigianato napoletano è famoso nel mondo: i vestiti fatti a mano, le camicie fatte a mano, le cravatte cucite a mano sono il vanto della nostra Regione, prodotti che non si trovano altrove. In questo contesto il Polo si pone come punto di riferimento nei mercati nazionale ed internazionale, puntando sull'identità, che è quella delle eccellenze della Campania e sull'esclusività dei prodotti.
È possibile creare sinergie tra la promozione dell'alto artigianato campano e il rilancio del turismo in Campania?
Sicuramente sì. Anzi l'obiettivo è quello di incentivare lo sviluppo del turismo, inserendo nei percorsi turistici tradizionali anche il Polo della qualità. Inoltre quest'ultimo si trova in un'area industriale facilmente raggiungibile in autostrada. I collegamenti sono ottimali e per questo sarà semplice raggiungere la struttura sia per gli acquirenti nazionali che internazionali.
Quali sono i servizi previsti per aiutare a promuovere le imprese aderenti al Polo?
I supporti saranno diversi: una televisione terrestre e digitale per i soci, una sala sfilate di per 700 persone e lo sviluppo di un programma di marketing e comunicazione che coinvolgerà le 300 aziende consorziate.
Quando sarà completata la struttura?
Entro il mese di luglio. Le aziende già coprono il 90% degli spazi a disposizione e stanno allestendo i propri showroom. Inoltre il polo, che manterrà circa 2 mila posti di lavoro e darà occupazione per nuovi 800 addetti, è stato sostenuto soltanto dagli interventi privati. L'investimento di 150 milioni di euro è esclusivamente privato, senza nessun contributo pubblico. Le istituzioni ci sono sempre state vicine ma il progetto è delle aziende che compongono il consorzio alle quali va il merito di questa, importante impresa.
Estratto da Finanza&Mercati del 30/05/06 a cura di Pambianconews