Il gruppo Piquadro archivia i primi sei mesi dell’anno (chiuso il 30 settembre 2020) con un fatturato consolidato pari a 48,5 milioni di euro, in calo del 37,6% sull’anno precedente, su cui hanno impattato le chiusure dei negozi e l’assenza di flussi turistici. Il secondo trimestre, in particolare, ha registrato vendite per 36,4 milioni, in diminuzione del 18,3 per cento.
Considerando i singoli brand, Piquadro, nei sei mesi, ha riportato ricavi pari a 22,3 milioni (-41,6%). Nel periodo, però, l’e-commerce ha registrato un balzo del 23,5% rispetto al 2019. Considerando invece il Q2, i ricavi hanno riportato una flessione del 25,1 per cento. The Bridge, invece, nei sei mesi ha registrato vendite per 8,3 milioni in calo del 41,8% (-20,7% nel Q2). Anche in questo caso, il canale e-commerce ha registrato un balzo, riportando una crescita del 51,4 per cento. Infine, i ricavi delle vendite realizzati dalla Maison Lancel nei primi sei mesi dell’esercizio sono risultati pari a 17,8 milioni, in flessione del 29,3 per cento, a fronte però del quasi raddoppio delle vendite online, che hanno registrato un balzo del 95,2 per cento. Nel Q2 la flessione delle vendite è stata del 5 per cento.
A livello geografico, il gruppo ha registrato cali sul mercato italiano (-40,3% a 24,4 milioni), europeo (-35,8% a 22,4 milioni), nei mercati extra europei (-15,2% a 1,7 milioni).
“L’impatto del Covid ha imposto una veloce ottimizzazione dei processi, peraltro già in atto, per ridurre i capex e digitalizzare attività e relazioni con il consumatore”, ha commentato Marco Palmieri, presidente e AD del gruppo. “L’area relativa al ‘travel and business’ è stata evidentemente più impattata dal calo della domanda, ma riteniamo che il trend di lungo periodo rimarrà positivo”. Inoltre, “siamo molto soddisfatti delle performance della Maison Lancel, anche in virtù delle recenti aperture di punti vendita sul mercato asiatico e delle relative performance, oltreché dalla crescita dell’online”.
“L’incertezza sullo sviluppo della pandemia – continua Palmieri – non ci consente di fare previsioni attendibili, anche se è stato fatto un importante lavoro nella riduzione degli opex e nel preservare la cassa e la Posizione Finanziaria Netta (al netto degli effetti dell’applicazione degli IFRS 16) che a fine periodo rimane positiva”.